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Al via il processo per il Conservatorio

TRAMONTI. È iniziato ieri mattina, al Tribunale di Salerno, il processo che vede imputati dodici amministratori locali, accusati di abuso d’ufficio per il finanziamento dei lavori al Conservatorio....

TRAMONTI. È iniziato ieri mattina, al Tribunale di Salerno, il processo che vede imputati dodici amministratori locali, accusati di abuso d’ufficio per il finanziamento dei lavori al Conservatorio. La vicenda riguarda delibere di giunta e consiglio approvate durante la consiliatura guidata dal sindaco Armando Imperato, con le quali si dava via libera a un progetto di ristrutturazione che sarebbe stato finanziato con 2 milioni e 105mila euro dal Ministero delle infrastrutture, nell’ambito della ricostruzione post sisma. Il progetto presentato al Ministero indicava infatti che i soldi sarebbero serviti per il recupero di 26 alloggi pubblici danneggiati dal terremoto, ma nel Conservatorio non c’erano mai stati alloggi e dalle carte dell’inchiesta risulta che la variante urbanistica, in base alla quale sarebbe stato possibile realizzare abitazioni, è successiva alla domanda di finanziamento.

Per questa vicenda sono imputati l’attuale sindaco Anto nio Giordano, quello dell’epoca ArmandoImperato (difeso dagli avvocati Michele Pinto e Gino Bove), il vice sindaco Domenico Amatruda, l’assessore Vincenzo Savino, i consiglieri comunali Quirino Francese e Alfonso Savino, il già sindaco Enrico Fierro (all’epoca dei fatti consiglieri di minoranza) ed altre quattro persone tra ex consiglieri ed ex assessori: Carmine Ferrara, Valentino Marrazzo, Umberto Giordano e Gelsomina Russo. Per tutti l’accusa è di abuso d’ufficio per la delibera consiliare con cui fu approvato il cambio di destinazione d’uso del “Conservatorio dei Santi Giuseppe e Teresa”, delibera che secondo il sostituto procuratore Roberto Penna faceva propri altri atti illeciti e viziati da falso. Per l’ex sindaco Imperato si procede, inoltre, anche per il capo d’imputazione di violenza privata, in quanto avrebbe incaricato i vigili urbani di un accertamento edilizio sull’abitazione del padre di una giornalista che aveva sollevato sulla stampa il caso del Conservatorio.