il caso

Al setaccio le pratiche del “legale”

Il 37enne era laureato ma non aveva conseguito l’abilitazione

Centinaia di pratiche seguite abusivamente, col patrocinio legale esercitato senza il titolo necessario, per altrettanti interessi privati di clienti ignari, sono state rinvenute dagli uomini della sezione pg della polizia, della procura di Nocera Inferiore, nella perquisizione effettuata allo studio del finto avvocato sotto inchiesta.

Il trentasettenne salernitano è indagato per l’accusa di esercizio abusivo della professione, scoperto dalla denuncia a piede libero dopo una doppia richiesta di onorario rivelatasi fatale.

Le indagini coordinate dal pubblico ministero Ersilio Capone hanno immediatamente riscontrato l’assenza del nome dagli elenchi professionali, che non riportavano in nessun foro il sedicente professionista. Il legale impegnato nel settore civile non era evidentemente nuovo a tale esercizio fraudolento, perché aveva lavorato come un avvocato in piena regola costruendosi una relativa fama, pur essendo già incappato, a quanto pare, in precedenti trappole, ricavandone figure barbine anche in udienza.

L’inganno a danno di clienti, operatori e pubblica fede è durato anche adoperando aiutanti nel lavoro rituale tra fascicoli, mandati e pagamenti. La parcella decisiva, quella che ha di fatto sintetizzato il suo illecito modus operandi, era un doppione, e perché il precetto inoltrato al suo cliente, come confermato dal cliente stesso, si riferiva ad una prestazione già precedentemente saldata, all’atto della pubblicazione di una sentenza.

Quest’ultimo presunto millantatore non resta isolato, perché il lavoro della procura nocerina più volte ha sorpreso finti procuratori legali, avvocati fasulli presi da un lavoro svolto senza titoli, rimasto in un limbo per troppo tempo, spesso bloccati da un esame divenuto insuperabile muro.

Migliaia di giovani e non giovani praticanti temono le prove di abilitazione, per molti insuperabili lungo anni di tentativi a vuoto.

L’attuale indagine, seguita dall’ispettore capo Senise Califano con la sua squadra, è nata dalla denuncia di una donna, parente di un malcapitato cliente del finto legale, raggiunto a sua volta dal precetto decisivo. Purtroppo anche in altre professioni il problema è molto avvertito.

(a. t. g.)

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