Salerno

Al Ruggi uso privato di spazi pubblici, disposta ispezione

Si inzia a far luce su una consolidata cattiva consuetudine. C’è chi utilizza stanze come se fossero delle dependance

SALERNO. Camere arredate con letto, frigo e tv e chiavi utilizzate in modo esclusivo per l’accesso. Non si tratta di un appartamento in affitto, ma di alcune stanze dell’ospedale “Ruggi d’Aragona” di Salerno usate da alcuni dipendenti del presidio come se fossero spazi personali. Una consuetudine di cui nel presidio in molti ne sono a conoscenza, dà fastidio quasi a tutti, ma c’è un clima di omertà e nessuno ne parla. Un’abitudine poco tollerata e lo dimostrano alcuni commenti postati anche su facebook da parte di qualcuno che non ha paura delle conseguenze e ne fa una questione di principio, denunciando che alcune «stanze sono occupate abusivamente» e chiedendo che «il direttore apra un’inchiesta seria».

C’è poi chi si chiede «perché alcuni medici hanno letto e frigo in camera?». In ospedale pare non ci sia un regolamento che preveda questa possibilità o comunque molti lavoratori affermano che non sia lecito. Oltretutto, dovrebbe poi essere lecita per tutti, altrimenti si dovrebbero giustificare le differenze di trattamento tra lavoratori. Da anni si tollerano a malapena queste facoltà riservate a pochi in via ufficiosa. Ora, però, forse anche a causa del diffuso clima di rispetto delle regole che la direzione intende impartire, soprattutto da quando è stata scardinata la cattiva abitudine di timbrare il cartellino al posto di altri colleghi, si chiede anche il rispetto di altre regole.

In sostanza, si chiede di smantellare un’altra insana consuetudine, che contribuisce a creare malumori in ospedale, visto che in quegli spazi potrebbero accedervi in teoria tutti gli altri dipendenti. La voce sembra sia già arrivata al nuovo direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera universitaria, Nicola Silvestri, che avrebbe disposto un’ispezione per vederci chiaro. Si tratterebbe, anche in questo caso di vecchi retaggi culturali mai tramontati, ma secondo molti dipendenti si tratta di un uso improprio di locali che non è consentito in via ufficiale. Nel tempo nessuno ha avuto il coraggio di denunciare, per paura di ritorsioni. Ma probabilmente ora il clima è maturato per segnalare anche quest’altra consuetudine malsana di utilizzare i locali del Ruggi come una sorta di dépendance della propria abitazione.

Sembra che tra un turno e l’altro c’è chi utilizzi in modo esclusivo questi locali per riposare. In pratica alcuni lavoratori si comportano come se fossero in possesso di una sorta di mini-appartamento, con utilizzo di chiavi di cui ci si avvale in modo del tutto personale.

Dunque al direttore generale, Nicola Cantone, spetterà verificare quali locali sono utilizzati in via esclusiva dal personale e approfondire la questione, valutando se l’utilizzo sia consentito e, in caso contrario, chi ha lo ha autorizzato? C’è chi ritiene che in questi locali si potrebbero realizzare servizi igienici, oppure spogliatoi. Tutti concordano che va bene qualunque altra soluzione condivisa, purché non si faccia un uso privato di spazi pubblici.

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