Al poligono si torna a sparare

Riprendono le esercitazioni militari a Foce Sele: Cariello si appella al ministro

I fucili dell'Esercito tornano a sparare nel poligono di tiro. E lo faranno dal prossimo primo settembre, in piena stagione estiva, con stabilimenti balneari ed attività ricettive in piena attività. «Un danno economico notevolissimo, ma anche un disagio evidente per turisti e bagnanti»: così il sindaco Massimo Cariello ha accolto la comunicazione del Comando di Difesa Interregionale Sud, che ha disposto lo sgombero delle aree del poligono militare di Foce Sele per le esercitazioni di tiro che inizieranno tra meno di due settimane.

Una decisione che, secondo palazzo di Città, «non rispetta le esigenze del territorio e le attività economiche della zona». Il primo cittadino ha così chiesto un incontro ai massimi livelli istituzionali, e ha chiamato a raccolta forze politiche e rappresentanti locali: «Fermo restando che Eboli farà sentire forte la sua voce in difesa del territorio, dei bagnanti e degli operatori turistici della fascia costiera, faccio appello anche ad altri livelli politico-istituzionali - afferma Cariello - Mi riferisco soprattutto ai due parlamentari cittadini, affinché sostengano ai livelli ministeriali la nostra battaglia per dare certezza e libertà di operare lungo la nostra fascia costiera. Si tratta di una decisione assunta dal Ministero: sarebbe opportuno che anche i parlamentari se ne interessassero».

Il caso poligono, già in passato, è finito all'attenzione del Governo, attraverso una interrogazione del parlamentare M5S Angelo Tofalo. Per il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, però, l’area di Campolongo-Foce Sele «riveste elevata importanza ed è considerata dall'Esercito indispensabile per le attività addestrative dei reparti dislocati in Campania». Impossibile per il ministro delocalizzare la struttura e per quanto riguarda la sua presenza in un sito d'Importanza Comunitaria - «istituito dalla Regione senza alcuna concertazione in ambito Comitato Misto Paritetico» - non risulta che esso sia incompatibile con le attività del Poligono».

Ora Cariello torna all'attacco: «È arrivato il tempo di dare continuità turistica alla nostra area litoranea, i cui operatori non possono sopportare un danno economico come quello derivante dalle esercitazioni militari nella zona - ammonisce - Allo stesso modo, chi sceglie le nostre spiagge per il periodo estivo non deve sopportare preoccupazioni in più e disagi di vario tipo». Nel frattempo arrivano le prime reazioni degli imprenditori: «La situazione è insostenibile - dice Vincenzo Amatruda, del lido camping Paestum - molti clienti si sono lamentati e molti altri se ne sono andati per gli spari che iniziavano la mattina alle 8 e finivano verso la sera».

Sergio Macellaro