«Al nostro ospedale servono infermieri»

La denuncia del sindacalista Biondino (Cisl): «Se non si interviene subito rischiamo la paralisi»

«Più infermieri al Santa Maria dell’Olmo, oltre ai 52 con contratto a tempo determinato che prenderanno servizio il prossimo primo ottobre e che sostituiranno gli interinali, per garantire un servizio migliore ai pazienti».

Il sindacalista Cisl Gaetano Biondino ha invitato il direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona Nicola Cantone a ripensare al numero degli infermieri da inviare ai presidi satelliti del Ruggi e di aggiungerne altri 50 da distribuire tra gli ospedali di Cava, Mercato San Severino e il Da Procida di Salerno. «Vogliamo dare un servizio di qualità ai malati ed essere più attenti alle loro esigenze – ha spiegato Biondino – Per questo abbiamo bisogno di risorse nuove per dare più respiro agli infermieri dell’ospedale, che sono stressati dalle molte ore di straordinario e che talvolta, per il troppo lavoro, rischiano di perdere la lucidità».

Il sindacalista, inoltre, ha fatto notare che i vertici dell’azienda hanno manifestato l’intenzione di allungare i tempi delle sedute operatorie senza pensare al fatto che, appunto, «mancano anche gli infermieri per effettuare il trasporto malati». Questo tema, peraltro, sarà uno degli argomenti da affrontare nel corso della riunione che si terrà tra i sindacati e Cantone il prossimo mercoledì.

L’incontro sarà incentrato sugli orari di lavoro degli operatori dell’azienda ospedaliera, ma Biondino non esclude di avere la possibilità di sottoporre all’attenzione del direttore generale anche tante criticità che vive il “Santa Maria dell’Olmo”. Il sindacalista ha, dunque, sottolineato: «Chiederemo ancora una volta che i posti letto di ortopedia passino da otto a undici e non perdiamo la speranza per la ginecologia. Intanto ci è stato garantito che, a partire da ottobre, l’ambulatorio di ginecologia sarà aperto tutti i giorni e non funzionerà a singhiozzo com’è avvenuto sinora».

E ancora: «Inoltre aspettiamo di capire come gestiranno i due posti letto per la procreazione assistita, introdotti a Cava dall’ultimo atto aziendale. Mi sembra un paradosso chiudere un reparto e poi stabilire due posti letto per la procreazione». Tra le richieste di Biondino per l’ospedale cittadino anche «l’apertura di endoscopia, attualmente chiusa, almeno due o tre volte a settimana e, per quanto riguarda il personale, la regolarizzazione della posizione di diversi coordinatori facenti funzione».

Alfonsina Caputano

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