«Aiutò Gambino», poliziotto a processo

Avrebbe rivelato all’ex sindaco di Pagani che stava per essere eseguita l’ordinanza di arresto

PAGANI. Uno scambio di “favori”, una violazione del segreto istruttorio che avrebbe consentito ad Alberico Gambino di sapere in anticipo, nel luglio del 2011, che era pronta nei suoi confronti l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. È questo scenario che ora porta davanti al giudice un vice commissario della polizia giudizaria, per il quale la Direzione distrettuale antimafia ha chiesto il rinvio a giudizio e che dal prossimo ottobre sarà sottoposto a processo col rito abbreviato.

Secondo il sostituto procuratore Vincenzo Montermurro il poliziotto avrebbe violato i suoi doveri rendendosi responsabile di una fuga di notizie che avrebbe potuto favorire Gambino impedendone l’arresto. Quando cinque anni fa i carabinieri bussarono al suo appartamento, il consigliere regionale però c’era, e da quel momento avrebbe trascorso tra carcere e arresti domiciliari più di un anno. Lo scorso novembre il magistrato lo ha convocato in Procura per interrogarlo sui rapporti con il poliziotto. Lui ha ammesso di conoscerlo, ha aggiunto di essere stato avvicinato con la richiesta di una raccomandazione per l’arruolamento nei servizi segreti, ma ha assicurato di non aver mai parlato con lui dell’inchiesta e tantomeno di averne ricevuto rivelazioni che riguardassero il procedimento giudiziario.

Gambino è stato ascoltato con l’assistenza del suo avvocato, Giovanni Annunziata, in quanto indagato in un procedimento connesso alla fuga di notizie: quello per il quale scattò l’arresto e che adesso è prossimo alla sentenza d’appello. Le sue dichiarazioni non hanno però convinto del tutto il magistrato, che ha formulato per il poliziotto la richiesta di rinvio a giudizio. Nei giorni scorsi l’imputato ha chiesto e ottenuto dal giudice dell’udienza preliminare l’ammissione a un abbreviato condizionato, nel corso del quale porterà a deporre alcune persone che ritiene possano scagionarlo. Per lui l’udienza si terrà a ottobre; è invece attesa per martedì la sentenza d’appello per Gambino e gli altri imputati del processo Linea d’ombra, in cui l’ex sindaco è accusato di aver favorito la camorra in cambio dell’appoggio elettorale. Dopo l’assoluzione in primo grado, la Dda ha raccolto nuovi elementi di prova dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e ha ottenuto in appello la rinnovazione del dibattimento. Per Gambino è stata chiesta una condanna a nove anni. (c.d.m.)

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