Aiuole “dimenticate” lungomare Colombo tra degrado e incuria

Nei giardini radici affioranti e pavimentazione sconnessa In molti casi l’area intorno agli alberi è senza delimitazione

È un tratto di lungomare, quello che collega Pastena a Torrione, che tra resti di strutture ludiche in disuso da anni, lavori perennemente in corso e muretti di contenimento erosi dal sale e dal vento e, per questo, assai pericolosi per gli utenti, non si presta – come invece dovrebbe – a una passeggiata sulla costa in totale armonia e sicurezza.

A tutti i “pericoli” che si riscontrano ormai da tempo nella zona, nell’ultimo periodo se ne deve purtroppo aggiungere un altro. Anzi altri. Tutti quelli rappresentati dalle aiuole ormai prive di una cornice che costeggiano l’ultimo tratto del percorso ciclabile. Poco prima della pompa di benzina Esso, dove il lungomare Marconi cede il testimone al lungomare Colombo.

Qui ormai il riaffioramento delle radici degli alberi è diventato normalità e se prima a “contenere” anche solo visivamente la parte di terreno in cui era stato piantato l’albero era un quadrato di mattoncini, ora questi sono in parecchi casi scomparsi.

Al di là del pericolo evidente che la pavimentazione sconnessa può rappresentare per tutti coloro che frequentano la zona, magari anche solo per raggiungere le panchine che ancora resistono a pochi passi dal mare, la vista di aiuole così “dimenticate” non è certo un bel vedere per quanti – turisti e non – decidono di lasciarsi alle spalle il centro della città e spingersi, costeggiando il mare, fino alla zona orientale per conoscere angoli meno battuti di Salerno. Un pugno nell’occhio, poi, per quanti quel tratto di lungomare lo percorrono ogni giorno perché residenti nelle sue prossimità e si vedono costretti a fare fastidiose gincane tra gli alberi per evitare di inciampare in zolle di terra o in radici che spuntano rompendo l’asfalto.

Certo è che la situazione che si registra sul lungomare di Pastena non è nè l’unica nè la più grave tra quelle presenti in città. Tagliare le radici degli alberi è chiaro che non si può ma mettere in sicurezza almeno la zona più prossima al tronco non sarebbe una cattiva idea. Ne andrebbero a guadagnare sia il decoro che i livelli di di vivibilità delle aree verdi in cui si verifica il fenomeno.

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