La tragedia di mercatello

Ai funerali di Antonio Memoli l’abbraccio della folla ai figli

«Non sappiamo cosa sia scattato nel cervello di Antonio in quel momento, può saperlo solo Dio. Per questo l’unica cosa che possiamo fare è sospendere ogni giudizio e ogni condanna». Don Giovanni...

«Non sappiamo cosa sia scattato nel cervello di Antonio in quel momento, può saperlo solo Dio. Per questo l’unica cosa che possiamo fare è sospendere ogni giudizio e ogni condanna». Don Giovanni Albano, che ieri mattina ha celebrato i funerali di Antonio Memoli - il 56enne che lunedì sera si è sparato dopo aver tentato di uccidere la sua ex compagna e l’ex cognata di lei - si è rivolto alla folla di amici e parenti dell’uomo riunitisi nella chiesa nuova di Sant’Eustachio per dare l’ultimo saluto al loro caro, ucciso dalla sua folle gelosia.

Ai primi banchi i tre figli dell’uomo - Giovanni, Danilo e Veronica - con accanto la loro mamma, Elisa Vietri, la più disperata nonostante il suo matrimonio con Antonio fosse finito da tempo. Poi i fratelli di Memoli: Sabatino, Gerardo, Matteo, Anna, Carmela ed Elena, i cognato, le cognate e i tanti nipoti dell’uomo che, non riuscendo a placare la sua ossessione per quella donna che l’aveva lasciato dopo oltre quattro anni di convivenza, Giuseppina Pappalardo, lunedì scorso ha impugnato una pistola e ha cercato di ucciderla dopo essersi recato a casa dell’ex cognata di lei, a Mercatello, dove sapeva di trovare la sua ex compagna. Dopo gli spari contro le due donne, Antonio si è rivolto la pistola contro se stesso e ha premuto il grilletto.

«Non è facile dire qualcosa in queste occasioni - così ha esordito il sacerdote che ieri mattina ha celebrato il rito funebre, all’inizio della sua omelia - possiamo solo appellarci alla misericordia del Signore affinchè accolga Antonio nelle sue braccia». Presenti in chiesa anche tanti volontari della Croce verde, associazione di volontariato in cui prestava servizio il 56enne deceduto.(fi.lo.)

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