Agropoli-Tunisi, il Mediterraneo in kayak

Un gruppo di ricercatori e di appassionati partirà il 25 giugno dalla città cilentana alla volta dell’Africa

AGROPOLI. Un viaggio da Agropoli fino a Tunisi all’insegna della natura. L’iniziativa “Il Mediterraneo: il mare che unisce”, è di Raffaele Bove, dirigente medico veterinario presso l’Asl di Salerno e appassionato kayaker che vive ad Agropoli.

L’avventura partirà il 25 giugno prossimo dalla marina di Agropoli, dove due barche a vela e sei kayak inizieranno un viaggio tra sport, solidarietà e ricerca scientifica. I kayaker seguiranno un percorso che in 20 giorni toccherà Acciaroli, Camerota, Sapri, Maratea, Cetraro, Amantea, Tropea, Panarea, Lipari, Porto Rosa, Gregorio Bagnoli, Agata di Militello, Cefalù, Palermo, Terrasini, Vito lo Capo, Favignana, Mazara del Vallo, Pantelleria, Kelibia e, infine, la capitale della Tunisia. «Il nostro obiettivo – afferma in una nota Kilani Deguiche, della direzione generale dei Servizi veterinari tunisini – è proteggere la salute e il benessere degli animali, garantire la sicurezza degli alimenti e contribuire alla salvaguardia della biodiversità, e questo progetto è un felice esempio di come questi traguardi possano essere raggiunti puntando sui valori aggiunti dell’amicizia tra i popoli e della cooperazione internazionale».

La partnership tra medici veterinari italiani e tunisini fa inoltre da preludio a uno studio su “La resilienza nel settore agricolo e della pesca” volto a offrire alle popolazioni del Nord Africa un’occasione di crescita e sviluppo in questi due settori. «Il viaggio – spiega Bove – metterà alla prova la resistenza e la tenacia dei kayaker e consentirà agli esperti presenti a bordo di realizzare un’approfondita analisi sullo stato di salute del Mar Mediterraneo e sulle tradizioni legate alla pesca ed alla dieta mediterranea». L’iniziativa darà vita ad un documentario sulla fauna marina con protagonista la tartaruga Caretta caretta.

Dell’animale, in via di estinzione, verranno in particolare censiti i siti di nidificazione. Nel programma anche attività di avvistamento, segnalazione e primo soccorso di animali in difficoltà o feriti; la promozione della Dieta mediterranea e delle attività di pesca locali tunisine con la collaborazione di esperti in food safety and security; e infine uno studio di fattibilità specifico per l’area del Maghreb, per migliorare le condizioni di vita dei rifugiati.

Andrea Passaro

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