Agropoli, studenti truffati in aula

Un uomo ha venduto dei quadri spacciandoli per opere realizzate da detenuti

AGROPOLI. Ex detenuto si presenta a scuola e chiede un’offerta per un quadretto presentato come realizzato da detenuti, ma era soltanto una truffa. Il fatto è accaduto l’altra mattina al liceo scientifico “Alfonsdo Gatto” di Agropoli. «A scuola di mia figlia – racconta il genitore di un’alunna che frequenta l’istituto superiore di via Alighieri – un uomo si è presentato un ex detenuto, chiedendo un’offerta di almeno un euro agli alunni, dando in cambio un quadretto da appendere in classe. Il soggetto ha riferito – precisa il genitore – che il quadro era stato realizzato da persone carcerate e che i soldi derivanti dalle offerte dei quadretti sarebbero stati devoluti a un’associazione di volontariato».

Gli studenti che hanno voluto, hanno provveduto a dare la loro offerta all’uomo in cambio dell’oggetto, ma quale sorpresa è stata per loro scoprire che il quadretto in questione non era stato fatto, come aveva riferito il venditore, da detenuti, ma era stato invece acquistato in un negozio e spacciato per originale. «I ragazzi – evidenzia il genitore – hanno scoperto che i quadri in realtà erano stati comprati in un ssupermercato cinese».

Da qui si sono scatenate le polemiche da parte dei genitori, preoccupati per l’accaduto. «I nostri figli – sottolinea un altro genitore – sono stati truffati nelle loro aule e meno male che era soltanto un truffatore da quattro soldi, se fosse stato un malato mentale o un malintenzionato, possiamo solo immaginare cosa avrebbe potuto succedere…».

Una situazione davvero singolare quella vissuta dai giovani studenti che frequentano la scuola superiore agropolese. Il dubbio espresso da diversi genitori è se il soggetto fosse stato autorizzato a passare per le classi dal dirigente scolastico. Una informazione che non è dato sapere, sebbene è pensabile e immaginabile che il preside dell’istituto abbia autorizzato tale operazione solidale dando per buone le informazioni fornitegli dal soggetto che si è presentato come ex detenuto. «È un’operazione – spiega uno studente – che è già avvenuta lo scorso anno e quest’anno si è ripetuta. Lo scorso anno questo soggetto si presentò e ci raccontò di aver compiuto degli errori nella sua vita e che era pronto a rimettersi sulla retta via. Quindi chiedeva, come quest’anno, un’offerta, che però non era obbligatoria».

Sull’originalità e l’artigianalità dei quadretti offerti agli studenti lo scorso anno, il ragazzo aggiunge: «Non so onestamente se fossero davvero realizzati da loro, è probabile che furono acquistati in un negozio e poi fatti passare per originali».

Andrea Passaro

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