IL CASO

Agropoli, risse e violenze: individuati i responsabili

Scattate le denunce dopo le indagini dei carabinieri

AGROPOLI - Risse in città ad Agropoli: responsabili individuati dai carabinieri. A darne notizia è il sindaco Adamo Coppola. «Nel caso della lite accaduta nella serata del 16 agosto - scrive il primo cittadino - i militari della Compagnia di Agropoli diretti dal Capitano Fabiola Garello con la quale i contatti sono costanti come con il maresciallo Carmine Perillo, comandante di Stazione, hanno identificato donne e uomini partecipanti alla lite e li hanno deferiti all’Autorità giudiziaria per rissa aggravata. Un importante ausilio alle indagini è venuto dai filmati dell’impianto di videosorveglianza comunale e quello di privati».

«Nell’episodio avvenuto invece all’alba di oggi,- continua il sindaco - i Carabinieri sono arrivati durante la rissa identificando 5 ragazzi non del posto e 2 appartenenti alla locale comunità rom. Anche in questo caso, tutti sono stati deferiti alla competente A.G. per rissa aggravata».

«A dimostrazione che l’attenzione è massima e i controlli ci sono: alle risse sono seguiti i provvedimenti del caso da parte delle forze dell'ordine. - Conclude Coppola -  Devo quindi contraddire chi parla di assenza di sicurezza ogni qualvolta accadono episodi del genere. E i fatti dimostrano quanto sia importante per questa Amministrazione la sicurezza, visti gli atti messi in campo per la costruzione del Commissariato di Polizia e del nuovo edificio che dovrà ospitare il Comando Compagnia Carabinieri. I Carabinieri, nonostante le difficoltà, operano un controllo costante del territorio, facendo un lavoro importantissimo relativamente a sicurezza ed ordine pubblico, per il quale li ringrazio a nome di tutti. Torno a stigmatizzare, ovviamente, i comportamenti violenti perché la violenza non è mai la soluzione ad alcuna questione. Infine, ci tengo anche a consigliare di non generalizzare rispetto alla provenienza quando accadono fatti del genere, in quanto il comportamento di taluni non può andare a macchiare l’educazione e il rispetto di tanti altri».