L'INCHIESTA

Agropoli, favori in cambio dei voti: nei guai Alfieri e Coppola

Gli agenti della Dia perquisiscono le abitazioni e gli uffici dei due politici

AGROPOLI - Un terremoto politico-giudiziario si abbatte sulla “capitale” del Cilento. Il sindaco Adamo Coppola e il suo predecessore e mentore Franco Alfieri, già consulente del governatore della Campania Vincenzo De Luca e candidato alla carica di primo cittadino di Capaccio-Paestum, sono stati iscritti nel registro degli indagati per scambio elettorale politico-mafioso, in occasione delle competizioni che li vedevano protagonisti. L’indagine della Distrettuale Antimafia di Salerno, coordinata dal pm Vincenzo Montemurro, prende spunto dalle risultanze dell’operazione “Faro”, il maxi-blitz che a dicembre scorso sgominò il “clan degli zingari”. Il primo caso di un’associazione di stampo mafioso a carattere familiare, nata dal vincolo tra i Marotta-Cesarulo-Dolce. Le perquisizioni. A movimentare la mattinata di ieri, ad Agropoli e non solo, è stato il personale della Dia (Divisione Investigativa Antimafia) di Salerno, diretti dal tenente colonnello Giulio Pini, che ha dato esecuzione agli ordini di perquisizione domiciliare e dei luoghi di lavoro dei due politici indagati. Gli uomini della Dia si sono recati a Torchiara, dove risiede Alfieri e dove ha ricoperto anche la carica di sindaco. Le forze dell’ordine hanno perquisito il suo studio professionale (Alfieriè avvocato) e la sua residenza. L’antimafia al Municipio. Uomini e mezzi della Dia si sono poi portati al Palazzo Municipale per dirigersi nella stanza del sindaco Adamo Coppola. Stesso copione anche nella casa comunale. La stanza è stata perquisita insieme agli ambienti pertinenti. L’antimafia cercava elementi indiziari utili per l’indagine. Documenti, carte e tutto quanto fosse ritenuto dal procuratore Montemurro, presente alle perquisizioni, di pertinenza investigativa.

Massimiliano Lanzotto

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