IL FATTO

Agropoli, assolto dopo i presunti abusi su minore: «I miei 7 mesi d’inferno»

La verità di Picariello: «Incastrato dai sospettati del furto della salma di mio fratello»

AGROPOLI - Era stato accusato di aver abusato sessualmente di una minore ma, dopo sette mesi trascorsi in carcere, il Tribunale di Vallo della Lucania negli scorsi giorni lo ha assolto perché “il fatto non sussiste”. È la vicenda che ha riguardato Andrea Picariello, 33enne di Agropoli, fratello di Pasquale, la cui salma venne trafugata nell’ottobre scorso dal cimitero di Agropoli. Secondo il giovane è da lì, da quell’episodio macabro, che è partito tutto.

Cosa c’entrano l’arresto per violenza sessuale e il trafugamento della salma di suo fratello?
Sono due episodi strettamente connessi tra di loro. Il 12 ottobre del 2019 venne trafugata la bara di mio fratello nel cimitero di Agropoli: da lì è iniziato l’inferno. Dopo due mesi, a dicembre fui arrestato e rinchiuso in carcere.

Può spiegarsi meglio?
Fin dal momento in cui sono partite le indagini, ho indicato agli inquirenti quelli che potevano essere i potenziali responsabili di quell’azione. Da quelle accuse sono scaturite minacce e tutta una serie di azioni che non sto qui a raccontare. Poi, durante una intercettazione, una delle persone da me accusate, probabilmente sapendo di essere ascoltato, parlò di una presunta violenza sessuale che avrei consumato a danno di una minore.

E poi?
La persona che mi ha accusato venne chiamata a chiarire quanto detto, così come la minore (all’epoca dei fatti) ed altri.

Fu poi la ragazzina a presentare denuncia?
No, la Procura ha proceduto d’ufficio.

Andrea Passaro

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