Agro, il Piano di zona adesso si fa in tre per migliorare i servizi

I centri di assistenza saranno a Nocera, Scafati e Pagani La decisione era stata chiesta da tempo dagli operatori

Da dopo l’estate non ci sarà più un unico Piano di zona, ma tre diverse strutture facenti capo ai tre distretti sanitari dell’Agro: 60, 61 e 62 dell’Asl Salerno. Finisce l’era del mega Piano con 12 comuni di riferimento. Era rimasto l’unico nel suo genere. La giunta regionale ha approvato la riorganizzazione dell’ambito Salerno 1.

La modifica diventa operativa con l’entrata in vigore del piano sociale regionale 2016/2018. «Alla base della decisione le criticità evidenziatesi nella gestione unitaria ed associata degli interventi e dei servizi, in considerazione dell'estensione e delle caratteristiche geo-morfologiche, socio-economiche e culturali della Valle del Sarno», questa la motivazione. «Sono state accolte le istanze del Coordinamento Istituzionale - ha affermato l’assessore regionale Lucia Fortini - che lamentava crescenti difficoltà nel gestire un territorio con una popolazione molto numerosa che, tra l’altro, insisteva su tre distretti sanitari con modalità operative differenti». Non solo i sindaci, a dolersi sono stati pure i cittadini e le associazioni che più volte hanno criticato i ritardi dell’attuale gestione. La delegata alle politiche sociali di De Luca ha detto che in questo modo si è dato ascolto «alle legittime esigenze del territorio secondo la logica di concertazione e partecipazione che ha accompagnato tutta la stesura del nuovo Piano Sociale Regionale triennale». La modifica, hanno ribadito da Santa Lucia, «non compromette in alcun modo la continuità dei servizi erogati ai cittadini dell’ambito». In via provvisoria sono stati individuati i nuovi comuni capofila. Si tratta degli enti con una maggiore popolazione residente: Nocera Inferiore, Scafati e Pagani. Ha commentato positivamente la decisione anche l’attuale coordinatrice del Piano, Maddalena Di Somma: «Si tratta di un provvedimento auspicato e chiesto con forza. Anche da funzionaria del comune capofila posso affermare che la gestione di un territorio così vasto, con quasi 300 mila abitanti, era molto complessa. Ora la gestione sarà più snella». I tempi non saranno brevi, lo spacchettamento dovrebbe arrivare dopo l’estate con l’avvio del nuovo piano sociale. I nuovi ambiti non hanno risorse, saranno assegnate dalla Regione solo con il nuovo programma. Inevitabile, inoltre, un periodo di transizione che vedrà il lavoro del vecchio Piano e dei nuovi ambiti per portare a termine gli ultimi pagamenti e consentire la continuità dei servizi.

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