GLI ARRESTI

Agricoltori della Piana del Sele, fine dell’incubo 

Individuati e arrestati i componenti delll’organizzazione che ha fatto razzia di trattori

CAPACCIO PAESTUM. Sgominata la banda, che ha fatto razzia di trattori e attrezzature agricole nella Piana del Sele. Nove le persone arrestate dai carabinieri della compagnia di Agropoli, agli ordini del capitano Francesco Manna, su disposizione della Procura di Salerno. Le indagini, coordinate dal procuratore Corrado Lembo, hanno consentito di venire a capo di due gruppi malavitosi. In manette sono finiti Aniello Nitto, di Eboli 34 anni; Domenico Milanese, 26enne di Campagna; V.D.N. 25 anni incensurato di Roccadaspide e residente ad Albanella; M.N incensurato 24 anni di Capaccio Paestum; Amine Djelali, 34 anni; Moustapha Himidi, 27 anni; Hamid Radi, 33 anni; Aziz Kharbach di 37 anni e Saverio Montanera 52 anni di Saviano (ricettatore).
Il blitz è scattato ieri nei comuni di Capaccio Paestum, Eboli e Saviano nel napoletano. Ad eseguire l’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del tribunale di Salerno, i carabinieri di Agropoli insieme con i colleghi del Comando provinciale di Napoli, del nucleo cinofili di Sarno, del settimo nucleo elicotteri di Pontecagnano. I nove indagati, dei quali sette sono finiti in carcere e 2 ai domiciliari, sono gravemente indiziati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti e ricettazione di veicoli. I provvedimenti cautelari scaturiscono da un’indagine condotta dalle stazioni dei carabinieri di Capaccio scalo e Torchiara e dal nucleo operativo radiomobile di Agropoli.
Le investigazioni hanno portato all’individuazione di undici soggetti, facenti parte di due distinti, seppur complementari gruppi criminali dediti ai furti di veicoli, con particolare riferimento a mezzi agricoli. I comuni dove venivano portati a segno i colpi erano Albanella, Battipaglia, Capaccio Paestum, Eboli e Giungano. L’attività investigativa ha avuto origine lo scorso febbraio a seguito del rinvenimento di un trattore asportato a Giungano. La polizia giudiziaria ha iniziato una scrupolosa attività di indagine di tipo tradizionale che, nel prosieguo, è stata supportata anche da attività di osservazione, controllo e pedinamento. L’attività di indagine ha consentito di individuare ed identificare i singoli componenti dei due gruppi.
I carabinieri hanno accertato che i furti sono stati commissionati da pregiudicati italiani e materialmente compiuti da nordafricani, che trasportavano i veicoli in luoghi sicuri nella Piana del Sele. Successivamente venivano prelevati da un soggetto del napoletano, che li trasferiva in quel territorio per poi ricettarli. Durante l’indagine è stato appurato, inoltre, che la notte del 16 maggio 2017 tre degli appartenenti al sodalizio criminale si rendevano responsabili di rapina ai danni di custodi di una nota azienda agricola di Eboli, allo scopo di impossessarsi delle chiavi di un trattore. I malviventi dopo aver percosso le vittime con una sbarra di ferro si sono impossessati di un telefono e una bicicletta ,e per garantirsi la fuga, hanno anche forato i pneumatici dell’autovettura delle vittime.
Nel complesso l’indagine ha consentito di individuare gli autori di nove furti pluriaggravati e di rinvenire tre dei mezzi rubati. La banda era diventata l’incubo delle aziende agricole della Piana del Sele.
«È una risposta forte dello Stato sul territorio. Ma adesso non bisogna abbassare la guardia. La sicurezza nelle campagne – afferma il presidente Coldiretti Salerno, Vittorio Sangiorgio - è una priorità per favorire investimenti e crescita del settore. Da tempo, aveva lanciato l'allarme sicurezza nelle aree rurali. 130 milioni di euro di investimenti stanno per partire nelle campagne del salernitano, gli imprenditori che hanno deciso di investire in questo comparto non possono lavorare col timore di essere continuamente sotto attacco».

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