Agguato a Rega, si costituisce Palo

Angri: è accusato di aver tentato di ammazzare l’uomo aiutato dal figlio che era alla guida dello scooter

ANGRI. Duplice tentato omicidio: si costituisce dopo tre giorni, Giuseppe Palo, il 52enne angrese accusato di aver ferito Rosario Rega e Luigi “Omar” Coppola. Palo ha deciso di porre fine alla fuga dopo che il giudice per le indagini preliminari, Luigi Levita, aveva convalidato l’arresto in carcere per il figlio 24enne Antonio Roberto accusato di essere stato suo complice nell’agguato avvenuto sabato pomeriggio in piazza Madonna della Grazie.

Giuseppe Palo era stato riconosciuto dai carabinieri della stazione di Angri che avevano visionato i filmati delle telecamere della pasticceria “Tutto dolce”. Due gli elementi che avevano permesso l’individuazione del commerciante di autoricambi con piccoli precedenti penali: l’andatura claudicante e il fatto che impugnava la pistola con la mano sinistra. Secondo gli inquirenti, inoltre, da alcuni fotogrammi si poteva riconoscere il viso dell’uomo che aveva sparato ai due pregiudicati, entrambi 35enni. L’individuazione di Giuseppe Palo e del figlio maggiore, poi, era arrivata anche dalle due vittime, Rega e Coppola. Il primo – temendo di essere intercettato – aveva scritto il suo nome su un foglietto e lo aveva passato a un maresciallo della stazione di Angri: «È stato Peppe ’o zingariello, con il figlio grande».

Antonio Roberto Palo invece ha sempre negato di aver partecipato all’agguato e di aver guidato lo scooter che aveva portato il killer nei pressi del bancoposta di via Madonna delle Grazie dove Rega – vero obiettivo – e Coppola erano andati a piedi. Ma anche questa volta le vittime lo avevano individuato con certezza. Secondo quando sostiene Rosario Rega, l’uomo lo aveva accusato di essere il responsabile dell’incendio di un camion di tale “Gennaro”, amico di Palo. Tra i due c’era già stato uno scambio di “opinioni” a riguardo. Ma, evidentemente, il chiarimento non era bastato.

Sabato pomeriggio, pochi minuti prima delle 15,30 i due erano stati colpiti alle gambe e alle braccia da numerosi colpi di calibro 9x21. Rosario Rega, vero obiettivo del killer, era stato inseguito fin dentro il laboratorio di pasticceria dove l’attentatore aveva scaricato tutto il caricatore addosso al 35enne, nascosto sotto un armadietto di ferro.

Quell’armadietto ha salvato la vita al pregiudicato con precedenti per furto, rapina e porto e detenzione di armi. In poche ore i carabinieri del reparto territoriale e della stazione di Angri, erano riusciti a individuare i presunti attentatori.

Antonio Roberto Palo è già in carcere, mentre il padre Giuseppe si è costituito ieri pomeriggio. Innanzitutto dovrà chiarire le proprie responsabilità e poi quelle del figlio, 24enne, in merito al duplice tentato omicidio di sabato scorso. Un omicidio mancato, quello di Rega, per l’incendio di un camion.

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