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Agguato a Rega, i Palo finiscono a giudizio

ANGRI. Processo per Giuseppe Palo e per il figlio Antonio Roberto: una richiesta di giudizio immediato che verrà valutata dal Gip nei prossimi giorni, quella presentata dal pm Cioncada. Per entrambi...

ANGRI. Processo per Giuseppe Palo e per il figlio Antonio Roberto: una richiesta di giudizio immediato che verrà valutata dal Gip nei prossimi giorni, quella presentata dal pm Cioncada.

Per entrambi l’accusa è tentato omicidio. In attesa che il Riesame valuti la richiesta di scarcerazione e la derubricazione delle accuse per il 52enne angrese e per il giovane figlio, il pm ha chiesto che venga fissato il processo con rito immediato. Una richiesta che arriva ad un mese circa dall’agguato di via Madonna delle Grazie nel quale sono rimasti feriti Rosario Rega e Luigi Coppola a colpi di calibro 9x21. I carabinieri della stazione di Angri e del reparto territoriale hanno depositato le relazioni relative all’agguato e al ritrovamento dell’arma, avvenuto la scorsa settimana grazie alle indicazioni di Giuseppe Palo e il pm ha ritenuto conclusa la fase delle indagini, nonostante Antonio Roberto Palo si sia sempre professato innocente e il padre abbia escluso una sua partecipazione all’attentato .

Un cerchio chiuso per la Procura, ma non per la difesa – rappresentata dagli avvocati Michele Avino e Luigi Calabrese – che la settimana prossima proveranno a chiedere la scarcerazione dei due indagati. Le due vittime avevano estorto danaro a un amico di Peppe Palo, ’o zingariello, per la compravendita di un pezzo di ricambio di origine furtiva.

Una questione che aveva spinto Palo a vendicarsi di Rosario Rega, in particolare. Nelle ore precedenti l’agguato, il 31enne in compagnia di Coppola avevano picchiato Palo e da lì era partita la spedizione punitiva. Giuseppe Palo, commerciante di autoricambi, era tornato in officina aveva preso la pistola.

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