paura a fuorni

Aggressione in carcere Agente ferito a mani e occhi

Un agente di polizia penitenziaria è finito in ospedale con una mano fratturata, dopo essere stato aggredito da un detenuto nella prima sezione del carcere di Fuorni. Secondo quanto è stato...

Un agente di polizia penitenziaria è finito in ospedale con una mano fratturata, dopo essere stato aggredito da un detenuto nella prima sezione del carcere di Fuorni. Secondo quanto è stato ricostruito da colleghi e rappresentanze sindacali, l’assistente capo era intervenuto per cercare di calmare un detenuto di origini albanesi che già nei mesi scorsi era stato protagonista di episodi di intemperanza. Lo straniero lo ha però aggredito e nella collutazione gli ha provocato, oltre alla frattura di una mano, ferite all’occhio sinistro e contusioni alla schiena.

Subito soccorso dai colleghi, l’agente carcerario è stato prima medicato in infermeria e poi portato al pronto soccorsso del Ruggi d’Aragona. Si è quindi accertato che il responsabile dell’aggressione è lo stesso detenuto albanese che nel mese di luglio appiccò un incendio nella sua cella, dando fuoco al materasso. Solo il tempestivo intervento della polizia penitenziaria riuscì a evitare che le fiamme si propagassero, ma fu comunque necessario fare uscire gli altri detenuti nei cortili per evitare che il fumo sprigionato dall’incendio provocasse intossicazioni. Nelle settimane precedenti c’erano già stati altri tentativi di incendio e altre aggressioni, che avevano indotto le rappresentanze sindacali a reiterare al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria la richiesta di colmare i vuoti in organico e riattivare la sezione per i provvedimenti disciplinari nei confronti dei detenuti. Ieri il nuovo episodio di violenza è stato stigmatizzato dal segretario regionale dell’Uspp, Ciro Auricchio: «È l’ennesimo evento critico nella casa circondariale di Salerno – ha sottolineato il sindacalista – Se si è evitato il peggio è stato grazie ai colleghi della polizia penitenziaria che sono intervenuti prontamente». Oltre a esprimere «solidarietà al collega» i sindacati di categoria invitano però a porre rimedio a una carenza di personale che nel periodo delle ferie estive si avverte in maniera ancora più pesante, complicando la gestione del carcere.