Sant’Egidio Monte Albino 

Aggressione a sprangate A processo due albanesi

SANT’EGIDIO MONTE ALBINO. Aggredirono con spranghe di ferro un marocchino loro collega di lavoro: due albanesi - i fratelli Admir e Suf Kuci, residenti entrambi ad Angri, rispettivamente di 34 e 29...

SANT’EGIDIO MONTE ALBINO. Aggredirono con spranghe di ferro un marocchino loro collega di lavoro: due albanesi - i fratelli Admir e Suf Kuci, residenti entrambi ad Angri, rispettivamente di 34 e 29 anni - compariranno davanti al giudice del Tribunale monocratico di Nocera Inferiore, al termine dell’inchiesta portata avanti dai carabinieri e coordinata dal pm Viviana Vessa, avviata dopo la denuncia della vittima, un trentaquattrenne da oltre dieci anni in Italia.
Entrambi gli imputati sono accusati di stalking, lesioni e porto in luogo pubblico di oggetti atti ad offendere come armi improprie. L’aggressione si consumò lo scorso 18 agosto in un’azienda di Sant’Egidio Monte Albino, sotto gli occhi di testimoni non identificati. «Tutto nacque da un diverbio - ha raccontato il marocchino aggredito - dopo la fine del turno di lavoro, poco dopo le 17; ero in bicicletta diretto verso casa quando fui affiancato da una Golf con a bordo i miei due colleghi albanesi. Fermata la vettura, i due scesero di colpo dall’abitacolo e mi aggredirono con due mazze di ferro, colpendomi alla testa più volte mentre gridavano che mi sparavano e mi facevano morire. Dopo l’aggressione ho chiamato i carabinieri ma i due erano già scappati. Sono andato all’ospedale di Scafati e poi a Nocera Inferiore, dove mi hanno refertato ferite guaribili in dieci giorni».
La vicenda, ricostruita a partire dalla denuncia, sembra ricondurre a una sorta di vendetta legata ad una questione apparentemente futile, i cui motivi sono però tuttora misteriosi.
Alfonso T. Guerritore
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