nocera inferiore

Aggredisce la madre a colpi di forbice

La ragazza pretendeva 300 euro per comprare la droga. Solo l’intervento dei carabinieri ha evitato una tragedia

Armata di forbici voleva farsi dare soldi dai genitori per le sue esigenze, la 25enne di origini paganesi finita in cella dopo una notte di follia: la ragazza era stata già sottoposta a misura di restrizione. Nulla ha potuto il divieto di fronte alla sua determinazione, riesplosa di nuovo, con le stesse forme aggressive nei confronti della sua famiglia. «Aprite la porta o vi ammazzo, datemi i soldi», gridava fuori di sé la ragazza, poi finita al carcere di Fuorni al termine dell’ennesima tentata estorsione, con il decisivo intervento dei carabinieri del gruppo territoriale di Nocera Inferiore. In particolare, la giovane voleva ottenere trecento euro dalla madre, per questo minacciata con un paio di forbici con lame di quindici centimetri.

L’episodio, contestato nei suoi confronti in continuazione per via di pregressi fatti consumati e tentati contro la sua famiglia, molto nota a Nocera Inferiore, bersagliata di richieste e messa al centro delle mire economiche della giovane, riguarda fatti arrivati fino al nove febbraio scorso, epilogo violento della serie.

In particolare la 25enne risponde di porto in luogo pubblico di strumento atto ad offendere, ritenuto arma da taglio e punta, tenuto con sé senza un giustificato motivo, di tentata estorsione perpetrata nei confronti della madre, prima, e di entrambi i genitori successivamente, in due circostanze diverse, con l’ultima contestazione per aver violato il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dai genitori, compresa l’abitazione di famiglia. Senza curarsi minimamente delle prescrizioni impostele con una precedente e specifica decisione del giudice per le indagini preliminari, la ragazza è tornata sul luogo del delitto, armata di un paio di forbici da adoperare per convincere i genitori, recandosi alla porta di casa ed eseguendo di nuovo, a gran voce, in maniera violenta e ripetuta, la sua minaccia.

Quindi l’arresto in flagranza, dopo la denuncia-telefonata arrivata ai carabinieri, con l’intervento sul posto a Nocera Inferiore, le manette e la triplice contestazione di cui l’indagata dovrà rispondere, in primis al giudice dell’udienza di convalida, e poi in prosieguo lungo le diverse fasi dell’iter processuale.

L’arma del tentativo, una forbice adoperata come lama o coltello, è stata sottoposta a sequestro probatorio, con l’inchiesta seguita dal sostituto procuratore attualmente procuratore capo pro tempore Amedeo Sessa.

 

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