l’arresto

Aggredisce il rivale con la mazza da baseball

Aggredisce l’amante della moglie con una mazza da baseball e gli procura un’ampia ferita al capo con trauma cranico: arrestato un cinquantenne, A.L., già ai domiciliari. È accaduto due giorni fa in...

Aggredisce l’amante della moglie con una mazza da baseball e gli procura un’ampia ferita al capo con trauma cranico: arrestato un cinquantenne, A.L., già ai domiciliari.

È accaduto due giorni fa in pieno centro a Nocera. Una pattuglia del nucleo radiomobile dei carabinieri ha notato uno strano assembramento di persone. Al centro del gruppo c’era un uomo, evidentemente appena sfuggito ad un violento alterco, che cercava di allontanarsi malgrado fosse ferito alla testa e perdesse sangue. Dall’altra parte della strada, invece, un uomo stava per fuggire a bordo di una vettura in compagnia di un’altra persona. L’intervento dei militari, guidati dal tenente Savini, ha però bloccato il tentativo di fuga, fermando l’auto e avviando i controlli.

Nell’abitacolo dell’auto i carabinieri hanno rinvenuto una mazza da baseball in legno massiccio. Come è poi emerso dai riscontri, era proprio l’arma impropria adoperata per il pestaggio appena consumato. Presto individuato il movente: la vittima dell’aggressione da diverso tempo intrattiene una relazione con la moglie dell’aggressore, che ha atteso un’occasione pubblica per consumare la vendetta.

Poco dopo le 18 di due giorni fa, A.L. ha notato il rivale in piazza, ha fermato l’auto, è sceso dall’abitacolo e gli si è avvicinato guardandolo con aria di sfida. In quel momento si trovava a transitare proprio la moglie, alla guida della sua vettura. La donna è scesa dall’auto cercando di sventare l’aggressione, ma la sua presenza ha avuto l’effetto di esasperare ulteriormente il marito, che ha considerato quell’incrocio casuale come un affronto ed ha aggredito il rivale.

L’aggredito è finito in ospedale con una prognosi di 20 giorni, A.L invece è andato ai domiciliari, naturalmente in una casa diversa da quella della coniuge.

Alfonso T. Guerritore

©RIPRODUZIONE RISERVATA