Aggredì il vicino con una testata, a processo 

Rinviato a giudizio un uomo che a San Marzano per motivi di confine mandò in ospedale un parente

SAN MARZANO SUL SARNO. Una questione di pochi metri, un confine tra due terreni e due rispettive proprietà, e il dissapore tra parenti vicini di casa si trasformò in odio fino alla violenza e alla tragedia sfiorata: uno dei due contendenti. R. P., fu costretto al ricovero in ospedale mentre l’altro, A. P., il presunto assalitore è stato adesso rinviato a giudizio con la doppia accusa di lesioni e minacce.
All’epoca dei fatti, il 12 giugno 2013, A. P. si scagliò contro il parente per una strada che “ospitava” entrambi, inutili il ricorso al dialogo e i tentativi di pacificazione. «Non devo dare conto a te - riferì minaccioso l’imputato, prima di aggredire l’altro - vedi di andartene altrimenti ti faccio vedere io cosa succede». Le ragioni vantate dall’assalitore, ora chiamato a giudizio, riguardavano una controversia civile legata alle proprietà, già approdata negli uffici giudiziari per dirimere insanabili divergenze materiali, per questioni di possesso e legittimità: «Ti faccio vedere io i confini - aggiunse l’imputato, preannunciando azioni di forza - ti metto i paletti in fronte».
Le parole usate in modo violento e pesante avevano una rispondenza con le sue intenzioni, un filo evidente che divenne chiaro mentre si avvicinava al “nemico” brandendo uno scalpello. Quest’ultimo arnese, considerato dalla legge “strumento atto ad offendere se portato senza giustificato motivo”, non venne adoperato, fortunatamente: l’uomo usò la testa e colpì il vicino con una capocciata violentissima, facendolo cadere a terra privo di sensi, stordito e ferito.
Le contestazioni successive formulate in questo modo dalla procura, dopo la denuncia e l’informativa redatta dai carabinieri della locale stazione, sono legate dal vincolo della continuazione e si riferiscono al momento in cui accadde il fattaccio. I due erano a pochi metri di distanza, nelle rispettive zone di proprietà, quando vennero a contatto. Le conseguenze furono immediate, la vittima venne trasportata all’ospedale “Martiri del Villa Malta” di Sarno, sanguinante, con shock e trauma cranico: dopo le prime cure, venne ricoverato e gli furono diagnosticate lesioni guaribili in venti giorni. Successivamente ci fu il passaggio giudiziario a carico dell’aggressore, il quale fu denunciato subito a piede libero. Ora, al termine della conclusione della fase preliminare delle indagini, con il lavoro della procura a coordinare l’attività sul campo degli investigatori dei carabinieri, è arrivata la fissazione del processo disposto con decreto di citazione diretta a giudizio dallo stesso pm titolare del fascicolo, dottoressa Gaetana Amoroso.
Alfonso T. Guerritore
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