Agenzia regionale, blitz per il direttore

L’organismo gestirà i milioni dei fondi europei per i prossimi quattro anni. L’asse De Luca-De Mita, l’ok di Matera

NAPOLI. Ci sono voluti 31 anni per approvare la legge sul turismo in Campania, basterà forse una seduta di giunta per nominare il direttore generale dell’Agenzia turistica regionale. Leva formidabile per assegnare milioni di fondi europei per i prossimi quattro anni. Una decisione che, se ratificata martedì prossimo a Palazzo Santa Lucia, per gli operatori del settore sarà incassata come un fulmineo blitz estivo.

Approvata nel luglio di due anni fa, la sospirata legge prevedeva infatti entro 180 giorni l’azzeramento degli Ept e delle Aziende di soggiorno, tenuti invece ancora in vita dalle proroghe. Non solo, in mancanza (salvo eccezioni) dei regolamenti attuativi della legge e considerando che i poli turistici previsti non sono mai partiti, ci si chiede di che cosa si occuperebbe il direttore generale nominato con delibera. L’indiscrezione racconta di un supercommissario con forti poteri, scelto dall’assessore Corrado Matera d’intesa con il governatore Vincenzo De Luca. E forse gradito a Ciriaco De Mita. Si attendono conferme.

Per ora va ricordato che ispiratore del testo legislativo passato in Consiglio regionale due anni fa fu Giuseppe De Mita, nipote dell’ex Dc di Nusco ed ex assessore Udc al Turismo nella giunta di Stefano Caldoro, al quale voltò le spalle abbracciando De Luca alle regionali di un anno fa. La poltrona di direttore dell’Agenzia potrebbe essere la chiusura di un cerchio elettorale. Oltre la nomina, però restano i rebus.

I dubbi sulla nuova legge. «La legge sul turismo è monca – avverte Domenico Iannazzone, presidente Faita Federcamping Campania – È priva dei decreti attuativi, i poli turistici non esistono, senza contare che non siamo stati chiamati al tavolo regionale per regolamentare il settore dell’aria aperta che dalla legge regionale ’93 non ha mai ricevuto una modifica. Con la legge sul turismo ci aspettavamo che l’assessore ci chiedesse almeno quale fosse il fabbisogno di un turismo che conta 180 fra villaggi e camping in tutta la Campania e a Salerno fa la parte del leone con l’85% dell’offerta e 45 mila posti letto. Il dg dell’Agenzia dovrebbe essere il braccio di un cda che raccordi tutte le categorie, ma se non ci ascolta come le raccorda? Ancora una volta una scelta politica calata dall’alto».

Per la Faita si delinea un conflitto di interesse: «La politica nomina per decreto un direttore, il quale risponde al politico e non agli operatori turistici». Iannazzone accoglie invece l’idea caldeggiata (finora lettera morta) dell’assessore Matera di far coincidere i poli turistici previsti dalla legge regionale con i distretti ideati dal ministero, «per evitare che due realtà simili nell’offerta turistica si sovrappongano, per esempio il Cilento».

Sente puzza di bruciato Cesare Foà, presidente di Apavs, l’associazione agenti viaggio. «L’assessore Matera, compulsato dalla burocrazia interna, porterebbe in giunta martedì un provvedimento con la nomina di un supercommissario che cancellerebbe di fatto gli Ept e le Aziende del turismo e la delibera servirebbe a dimostrare che lui sta applicando la nuova legge regionale sul turismo, ad oggi però priva di contenuti. La nomina di un direttore in queste condizioni non risolve il problema, perché una sola persona dovrebbe eseguire la liquidazione di 20 enti. La verità è che da gennaio a giugno la Regione non ha dato seguito alla svelta alla nomina del direttore, atto propedeutico alla nascita dell’Agenzia, alla scelta della sede, alla selezione del personale esperto all’interno della Regione stessa. E ora si mette giacca e cravatta senza avere sotto la camicia». Da Foà poi una sferzata al vicepresidente regionale. «Fulvio Bonavitacola conosce le richieste degli operatori del mio settore presentategli nell’unico incontro ufficiale di dicembre, prima della nomina del nuovo assessore regionale: la legge del turismo deve esse completata con i regolamenti attuativi e deve essere scelto un direttore dell’Agenzia con grandi requisiti visto che gestirà tanti fondi europei».

Sulla cancellazione di Ept, dove non si entra per concorso da almeno 30 anni, e delle Aziende di soggiorno, Foà solleva il dubbio sulla destinazione del personale e dei patrimoni: «Pare che tutti gli Ept abbiamo risposto alle sollecitazioni sul trasferimento degli immobili, non così le Aziende autonome. A chi finiranno quegli introiti e dove andranno i dipendenti?».

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