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Affrontò la ex con un’ascia Chiesta la condanna a 4 anni

BELLIZZI. Affrontò armato di ascia l’ex fidanzata che passeggiava con il nuovo compagno. Luigi N., 43 anni, di Bellizzi, strappò la borsetta che la ragazza aveva con sé e le intimò: «Tu che ci fai...

BELLIZZI. Affrontò armato di ascia l’ex fidanzata che passeggiava con il nuovo compagno. Luigi N., 43 anni, di Bellizzi, strappò la borsetta che la ragazza aveva con sé e le intimò: «Tu che ci fai qui, devi venire via con me». Per l’uomo, che risponde di rapina, porto abusivo di arma impropria e lesioni, il pubblico ministero ha chiesto la condanna a quattro anni e cinque mesi di reclusione. Il processo si sta celebrando davanti ai giudici della seconda sezione penale di Salerno. La sentenza è attesa nei prossimi giorni.
Quella finita in tribunale è una classica storia sentimentale interrotta in malo modo. A non accettare la fine della relazione è il quarantatreenne bellizzese che, due anni fa, a fine gennaio, affrontò con fare minaccioso e violento la ex fidanzata, T. B., 38 anni, di Montecorvino Rovella, mentre passeggia con il nuovo compagno, un cittadino immigrato dal Marocco e stabilmente residente a Bellizzi. Luigi N. brandiva un’ascia di mezzo metro con una lama di 15 centimetri. Sotto la minaccia dell’arma, il quarantatreenne aggredì la donna e il nuovo fidanzato e si fece consegnare la borsetta che conteneva il telefono cellulare e i documenti. Poi, prima di allontanarsi, provò anche a trascinare via la donna intimandole con violenza di seguirlo, ma non ci riuscì per cause indipendenti dalla sua volontà. Di fronte alle resistenze della donna, che si è costituita parte civile assistita dall’avvocato Pietro De Stefano, l’imputato fu comunque particolarmente violento, trascinandola via con forza e facendola cadere a terra. I due fidanzati furono costretti a far ricorso alle cure dei sanitari dell’ospedale di Battipaglia che li dichiarò guaribili in una settimana.
Il processo di primo grado è giunto ora alle battute finali. Per l’accusa il bellizzese Luigi N. è responsabile dei reati di rapina, violenza privata e lesioni personali.
Massimiliano Lanzotto
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