SAN VALENTINO TORIO
Affidò la figlia, ora non può riaverla
Il dramma di una 40enne: per il tribunale la bambina è adottabile
SAN VALENTINO TORIO. La figlia è stata resa adottabile dal tribunale, ma la mamma non si arrende all’idea di perderla. È il caso di una quarantenne del luogo che, nel 2014, si vide costretta a chiedere l’aiuto dei servizi sociali per alterne vicissitudini familiari e sentimentali. La piccola – che oggi ha dieci anni – è stata affidata a una casa famiglia del Napoletano. In questi anni la mamma biologica l’ha vista sporadiche volte perché un’ordinanza del tribunale glielo impediva. Nonostante tutto non vorrebbe rinunciare al ruolo di mamma.
Quella che è emersa in questi giorni dal tribunale per i minorenni di Salerno, è la storia di un dramma familiare senza uscita. Di una donna che si è vista crollare il mondo addosso quando il compagno, assuntore abituale di droghe, l’ha abbandonata con una bambina di pochi anni. Tirare avanti da sola è stata impresa complicata, se non impossibile. La quarantenne, nell’interesse di sua figlia, decide così per un affido temporaneo in una casa famiglia. Nei due ricorsi sul processo di adottabilità ha sempre respinto con forza l’accusa di averla abbandonata, ma i giudici sono stati di diverso avviso. Per anni ha combattuto con la giustizia per non vedersi cancellare il diritto di essere madre. In entrambi i giudizi, di primo e secondo grado, il tribunale per i minorenni di Salerno ha mantenuto la stessa linea, dichiarando la bambina adottabile.
L’avvocato Giuseppe Demani, che l’ha seguita, si è appellata al principio giuridico che obbliga “a fare di tutto per avvicinare i minori alla famiglia originaria”. A pesare sulla decisione della magistratura minorile è stata anche la denuncia penale per presunti atti sessuali sulla bambina da parte di un fratello del padre. Accusa dalla quale l’uomo è stato prosciolto in udienza preliminare. Intanto, la mamma si è rifatta una vita ed ha una relazione sentimentale stabile. Potrebbe dare un futuro sereno alla figlia, ma il procedimento è ormai avviato.
La bimba sta frequentando già quella che sarà la sua nuova famiglia. Gli incontri di conoscenza sono già in fase avanzata. Per il momento continua a vivere nella piccola comunità che l’ha ospitata finora. Di là un giorno uscirà, ma non per andare dalla madre naturale. Ed è questo che non dà pace alla quarantenne di San Valentino.
Massimiliano Lanzotto
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Quella che è emersa in questi giorni dal tribunale per i minorenni di Salerno, è la storia di un dramma familiare senza uscita. Di una donna che si è vista crollare il mondo addosso quando il compagno, assuntore abituale di droghe, l’ha abbandonata con una bambina di pochi anni. Tirare avanti da sola è stata impresa complicata, se non impossibile. La quarantenne, nell’interesse di sua figlia, decide così per un affido temporaneo in una casa famiglia. Nei due ricorsi sul processo di adottabilità ha sempre respinto con forza l’accusa di averla abbandonata, ma i giudici sono stati di diverso avviso. Per anni ha combattuto con la giustizia per non vedersi cancellare il diritto di essere madre. In entrambi i giudizi, di primo e secondo grado, il tribunale per i minorenni di Salerno ha mantenuto la stessa linea, dichiarando la bambina adottabile.
L’avvocato Giuseppe Demani, che l’ha seguita, si è appellata al principio giuridico che obbliga “a fare di tutto per avvicinare i minori alla famiglia originaria”. A pesare sulla decisione della magistratura minorile è stata anche la denuncia penale per presunti atti sessuali sulla bambina da parte di un fratello del padre. Accusa dalla quale l’uomo è stato prosciolto in udienza preliminare. Intanto, la mamma si è rifatta una vita ed ha una relazione sentimentale stabile. Potrebbe dare un futuro sereno alla figlia, ma il procedimento è ormai avviato.
La bimba sta frequentando già quella che sarà la sua nuova famiglia. Gli incontri di conoscenza sono già in fase avanzata. Per il momento continua a vivere nella piccola comunità che l’ha ospitata finora. Di là un giorno uscirà, ma non per andare dalla madre naturale. Ed è questo che non dà pace alla quarantenne di San Valentino.
Massimiliano Lanzotto
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