L'INCHIESTA

“Affari” al Comune di Camerota, 39 rinviati a giudizio

Processo per amministratori, funzionari, avvocati e vigili urbani

CAMEROTA - Autorizzazioni fasulle, frodi nelle pubbliche forniture, spese pazze, concessioni illegittime di demanio comunale a strutture turistiche, favori ad amici e parenti in cambio di regali ed assunzioni. Ma anche multe annullate, “talpe” che avvisavano in anticipo di eventuali controlli.

Sono 39 in tutto le persone rinviate a giudizio, ieri, dal gup Pietro Indinnimeo del tribunale di Vallo della Lucania. Si tratta di ex amministratori comunali, funzionari, avvocati, vigili urbani del Comune di Camerota finiti lo scorso anno sotto inchiesta nell’ambito dell’operazione “Kamaraton bis”, diretta personalmente dal procuratore del tribunale di Vallo della Lucania Antonio Ricci e dal sostituto procuratore Vincenzo Palumbo. L’inchiesta è una costola dell’operazione “Kamaraton” che permise di svelare l’esistenza di un vero e proprio “sistema” in seno al Comune di Camerota, dal 2012 al 2017, finalizzato alla commissione di un numero elevato di reati contro la Pubblica Amministrazione.

Tra gli indagati eccellenti l’ex sindaco di Camerota Antonio Romano, l’ex sindaco Antonio Troccoli (indagato in qualità di responsabile dell’ufficio Affari generali), gli ex assessori Ciro Troccoli e Rosario Abbate. E poi due ex comandanti dei vigili, alcuni tecnici comunali e diversi imprenditori locali. Numerosi i reati contestati a vario titolo agli indagati: dalla corruzione alla turbata libertà degli incanti, dal peculato all’abuso d’ufficio. (re. cro.)

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