Aeroporto, il Pd tenta di rientrare in partita

Letta ieri allo scalo di Salerno in compagnia del presidente della Basilicata

BELLIZZI. «Il Partito democratico si impegna a far restare in seria A l’aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi e a non farlo retrocedere in serie B». Lo ha affermato ieri mattina Enrico Letta, vice segretario nazionale del Pd e capolista alla Camera nella circoscrizione Campania 2, in visita allo scalo salernitano.

La metafora calcistica si spiega con il recente inserimento dello scalo salernitano nella lista dei 33 aeroporti di interesse nazionale, per i quali la competenza resta allo Stato. «Per riuscirci – ha spiegato Letta – c’è bisogno di investimenti, anche di partner privati; di un equilibrio di bilancio, perché i privati non entrano per risanare i debiti pubblici; e del coinvolgimento di tutti gli enti». All’incontro, nell’aerostazione, ha partecipato pure il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, il quale ha confermato l’interesse per l’aeroporto di Salerno che dista solo 55 minuti da Potenza. Cosa già nota e in passato vagliata anche dall’ex presidente dell’aeroporto Augusto Strianese, con il presidente e il sindaco pro tempore di Potenza.

Disponibilità, però, a condizione che ci sia «un’interlocuzione forte - ha detto De Filippo - tra le due Regioni e tra queste e il Governo nazionale». Il deputato del Pd Fulvio Bonavitacola ha sollecitato la società consortile a non pubblicare il bando per la privatizzazione dello scalo, prima della concreta erogazione del finanziamento nazionale di 50 milioni per il rifacimento e l’allungamento della pista e per la costruzione della torre di controllo. «Pubblicarlo ora sarebbe un suicidio – ha sostenuto – perché nessun privato si accollerebbe l’onere di investire 25 milioni, così come previsto nel bando, se non c’è la certezza del finanziamento statale».

E’ evidente che con l’iniziativa di ieri il Pd tenta di rientrare nella partita dell’aeroporto, dalla quale fu estromesso a seguito dei cambi di amministrazione al Comune di Bellizzi e alla Provincia e per l’autoesclusione del Comune di Salerno che, essendo stato messo in minoranza e non condividendo la gestione, non ha più ricapitalizzato e pagato le quote associative. In un contesto, tra l’altro, dove è venuto meno anche il riferimento regionale che prima era garantito da Bassolino e dall’ex vice presidente della Giunta regionale, Antonio Valiante (presente ieri mattina all’aeroporto). Un tentativo di rientrare in partita fatto sia con Enrico Letta, che in un eventuale futuro governo di centrosinistra garantirebbe il necessario sostegno nazionale, che con De Filippo. A quanto trapelato, i presidente di Campania e Basilicata si erano già sentiti nei giorni scorsi e al presidente lucano gli uffici dell’aeroporto hanno già inviato la documentazione conoscitiva. Come è noto, la società consortile dovrà varare un aumento di capitale, passando dagli attuali 4,8 milioni a 10 milioni, di cui 3 destinati a soci già esistenti e altri 2 a nuovi partner, con una preferenza per enti istituzionali. Per acquistare le quote ci sono altri 60 giorni di tempo.

Essendo in campagna elettorale è toccato a Fulvio Bonavitacola attaccare la gestione di centrodestra dell’aeroporto e dell’intera filiera istituzionale costituita da Comuni, Provincia, Regione e Governo nazionale. «Gli ultimi 4 anni - ha detto - sono stati buttati al vento, ci sono stati pochi voli e spese enormi per gli enti. E’ stata persa una grande occasione, a quest’ora avremmo dovuto essere già operativi e non possiamo farlo. Servono 50 milioni per pista e torre di controllo. Senza questi fondi il bando per la privatizzazione non serve a nulla». «Il sistema aeroportuale campano – ha concluso - è un’altra palla. Al momento non c’è una normativa specifica, nel frattempo va rafforzata la società di gestione con nuovi partner e poi si potrà negoziare con Gesac. Sapendo che l’aeroporto andrà chiuso per tre anni per i lavori».

Pronta la replica di Antonio Fasolino, presidente del Consorzio aeroporto: «Preferisco prendere consigli da chi ha fatto cose proficue per l’aeroporto. Se non c’era l’infrastruttura perché in passato hanno nominato amministratori costati decine e decine di migliaia di euro al pubblico? L’aeroporto appartiene allo Stato e se il Ministero ci dice di fare il bando noi lo facciamo, e se ci dice di fare il gestore unico noi ci incamminiamo su quella strada. In 7 mesi è stato fatto il piano delle infrastrutture, il piano di sviluppo aeroportuale, abbiamo ottenuto il nulla osta per la gestione ventennale, il via libera per il bando pubblico e l’inserimento nella lista degli aeroporti di interesse nazionale. Non abbiamo bisogno dei consigli di chi all’aeroporto ha solo sprecato risorse pubbliche».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

ASCOLTA LE INTERVISTE

E COMMENTA SU

WWW.LACITTADISALERNO.IT