Aeroporto Costa d’Amalfi Buco di 2 milioni in bilancio 

Cesaro attacca De Luca: «Sperpero di risorse, un altro fallimento del governatore»  Brunini (ad di Gesac): «Siamo ottimisti per l’integrazione con Capodichino»

PONTECAGNANO FAIANO. Si chiude con una perdita di 1,9 milioni di euro il bilancio dell'aeroporto di Salerno-Pontecagnano, di cui la Regione detiene dall'anno scorso il 51%. Nell’esercizio precedente il passivo ammontava a 2,2 milioni. Nella nota integrativa del documento contabile, depositato a giugno, si riferisce che nel 2016 il Consorzio ha avviato un aumento di capitale, ancora in corso, che ha determinato un ingresso di risorse per 1,6 milioni. Ad aprile di un anno fa l’assemblea straordinaria deliberò un aumento di capitale da 2,5 milioni, a seguito del quale Palazzo Santa Lucia versò l’intera quota di capitale da 1,4 milioni. La Regione Basilicata, socio di minoranza al 29,7%, sottoscrisse una quota da 688.000 euro, versandone 172.000. Per completare l’aumento di capitale deve ancora procedere al conferimento dei decimi residui: 516.000 euro. Sul bilancio spara Forza Italia con il capogruppo in Consiglio regionale Armando Cesaro, che attacca il governatore Vincenzo De Luca «che usa il megafono su abbonamenti gratis e assunzioni per coprire i suoi fallimenti, perde un’ulteriore scommessa, manca l’ennesima promessa. Vince – sostiene – l’inefficienza di una politica opportunistica e salernocentrica, perdono i cittadini che a fronte di sacrifici enormi vedono sperperare i loro soldi in operazioni costose e inutili». Intanto si torna a parlare dell'integrazione tra il “Costa d’Amalfi” e lo scalo di Napoli-Capodichino. «Stiamo lavorando, ci siamo dati un anno per studiare, valutare, progettare e capire fino in fondo se riusciamo a realizzare questa integrazione» dichiara Armando Brunini, amministratore delegato di Gesac che, su iniziativa della Regione Campania, sta analizzando la prospettiva di gestire i due scali in sinergia. Salerno-Pontecagnano dal 2007 potrebbe ospitare voli di linea, ma il salto di qualità non è mai avvenuto. «Fino alla prossima estate – dice Brunini – studiamo le cose che ci sono da fare e verifichiamo fino in fondo la fattibilità dell’operazione. Stiamo lavorando sodo e siamo ottimisti ma c'è sempre una fattibilità da verificare». Gesac, società che gestisce Capodichino, studia i vantaggi economici dell’operazione e le possibilità di sviluppo. «È chiaro che – aggiunge l’ad di Gesac – se crediamo che possa continuare il trend di crescita di Capodichino nei prossimi anni, e noi ci crediamo, l’articolazione su due scali può essere utile su diversi punti di vista. Non parlo delle criticità, mentre stiamo lavorando quindi non racconto le cose su cui stiamo lavorando, e poi siamo all’inizio». «Posso solo dire che – chiosa Brunini – veramente c’è un impegno, un’unione d’intenti, e questo è un buon presupposto. Poi come sempre bisogna verificare che ci siano le condizioni per farlo».
Gianmaria Roberti
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