Aeroporto Costa d’Amalfi Ai privati il 64 per cento

Approvata la bozza del bando per la cessione delle quote dello scalo Il presidente Fasolino: «Contiamo di avere il via libera in tempi rapidi»

Una società di gestione al 64 per cento privata e al 36 per cento pubblica, ad un prezzo azionario che si sta ancora valutando. Sono questi i primi elementi del bando per la privatizzazione dell’aeroporto “Costa d’Amalfi”, la cui bozza preliminare è stata approvata dall’ultimo consiglio di amministrazione della società consortile. In attesa che diventi definitiva e si possa, quindi, aprire la gara per l’individuazione del gestore privato che affiancherà la componente pubblica nella gestione dello scalo, l’iter per l’ufficializzazione del bando prevede ora la necessaria tappa di “controllo” da parte dell’Enac (Ente nazionale aviazione civile) e del ministero delle Infrastrutture, che dovranno dare il loro placet definitivo.

«Contiamo in tempi rapidi - ha detto al riguardo Antonio Fasolino, presidente della società consortile - anche in virtù del forte interessamento che il Governo ha già dimostrato nei confronti dell’aeroporto». Uno scalo, quello di Salerno, che, in questa stagione estiva, sta dando i numeri che tutti si aspettavano. «La tratta Salerno-Olbia - ha aggiunto Fasolino - è remunerativa, nel senso che quando si indovinano le rotte, alla fine sono le stesse rotte a far guadagnare l’aeroporto. Su Milano e Catania stiamo al 60% di riempimento, mentre Verona e Monaco sfiorano il 70%. Bene i charter con Bratislava, sempre pieni, e benissimo l’aviazione generale, con l’arrivo di sabato mattina anche della squadra della Juventus». Tutti numeri che, per Fasolino, confermano anche l’imminente programmazione della stagione invernale dell’aeroporto, «con una necessaria rimodulazione di alcune mete espressamente turistiche, che saranno sostituite da altre destinazioni». Il presidente della società consortile ha, poi, puntualizzato la necessità di chiudere le polemiche politiche che hanno sempre accompagnato l’attività del Costa d’Amalfi: «E’ vero che fino ad ora lo scalo è costato troppo - ha detto - ma è pur vero che la vita dell’aeroporto non ha niente a che vedere con le “luci d’artista”, che non sottraggono niente allo scalo, ma che servono per un determinato periodo dell’anno per portare turisti in città. E’, però, un peccato che, di fatto, il Comune di Salerno se ne sia uscito dall’aeroporto, perché sicuramente una filiera istituzionale completa con le energie di tutti dispensate verso lo stesso obiettivo, non avrebbe fatto altro che aiutare ancora di più l’avvio dello scalo».

Diletta Turco

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