«Aeroporto, a rischio l’uso dei fondi»

Bonavitacola (Pd): «Grandi potenzialità, ma colpevoli ritardi. Difficile rispettare i tempi previsti dallo Sblocca-Italia»

«Privatizzare è giusto ma un partner di qualità si trova se c’è una struttura moderna e di qualità». Ne è convinto il deputato del Pd Fulvio Bonavitacola a proposito dello scalo salernitano la cui governance potrebbe presto cambiare vista il cambio degli equilibri in Provincia – uno dei soci dell’aeroporto salernitano – con la recente vittoria elettorale del centrosinistra. L’arrivo dei fondi concessi dal Governo attraverso il decreto Sblocca-Italia rappresenta l’ultima occasione per il decollo dello scalo. «Lo sviluppo reale di quest’infrastruttura è legata ad una cosa molto semplice che vado ripetendo da anni – ha spiegato senza troppi giri di parole Bonavitacola – Bisogna allungare la pista e portarla a 2.100 metri, fare una nuova stazione di controllo, rendere l’aeroporto moderno ed appetibile, altrimenti questi bandi di privatizzazione, che io ho definito da tempo inutili e purtroppo gli esiti mi danno ragione, continueranno semplicemente a prorogare una lenta ed ineluttabile agonia. È inutile pensare di vendere una salumeria se dentro non ci sono la bilancia, gli scaffali e la merce. L’aeroporto di Salerno ha tutte le potenzialità come bacino d’utenza demografico e commerciale, ma bisogna prima sistemarlo e poi trovare il partner privato che affianchi i soci istituzionali».

Il parlamentare non ha nascosto perplessità rispetto alle concrete possibilità d’utilizzo dei 41 milioni che, come prescrive lo Sblocca- Italia, vanno spesi attraverso la cantierizzazione delle opere entro l’aprile del 2015: «Ho qualche motivo di dubbio sul fatto che i 41 milioni messi a disposizione dal Governo saranno utilizzati. I tempi dello Sblocca-Italia sono molto contingentati e credo che lo stato della progettazione e delle autorizzazioni, che colpevolmente sono stati bloccati per anni, rischia di farci perdere questa opportunità».

Nonostante tutto Bonavitacola riconosce al “Costa d’Amalfi” un enorme potenziale: «L’aeroporto potrebbe essere l’ingresso nel nostro territorio per un afflusso turistico determinato da due costiere che non hanno eguali, ma penso anche alle merci che possono partire dall’aeroporto. Abbiamo una filiera agroalimentare di grandissima qualità, i cui prodotti potrebbero esser recapitate a mercati nazionali ed internazionali in poche ore. Bisogna fare sistema, occorre anche un comando autorevole, una visione strategica, un cammino preciso: questo è il compito della politica».

Carmen Incisivo

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