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Adisurc, la Cgil lancia una controproposta

Il disegno di legge regionale che prevede la creazione di un’unica Adisu regionale (Azienda per il diritto allo studio) che si chiamerà Adisurc, viene contestato dalla Cgil Funzione pubblica di...

Il disegno di legge regionale che prevede la creazione di un’unica Adisu regionale (Azienda per il diritto allo studio) che si chiamerà Adisurc, viene contestato dalla Cgil Funzione pubblica di Salerno. «La scelta operata di riaccentramento di tutte le Adisu in un’unica Azienda Regionale non è condivisibile in quanto riteniamo che, al contrario, vada perseguito l'obiettivo del decentramento e dell'autonomia territoriale per dare concreta attuazione alle ipotizzate sinergie con gli enti locali e le Università sulle politiche del diritto allo studio» scrive Angelo De Angelis, segretario generale della Cgil Funzione pubblica di Salerno. «La razionalizzazione organizzativa e dei costi va perseguita accorpando in un unica Adisu le attuali quattro aziende della realtà napoletana - dice De Angelis- Si propone che il riordino vada attuato prevedendo un’Adisu unica su Napoli, una su Salerno, una su Caserta e una su Benevento garantendo il principio di decentramento e autonomia funzionale e finanziaria territoriale». Poi De Angelis propone che «i componenti dei cda delle nuove Adisu vadano ulteriormente ridotti rispetto alla previsione del Ddl». Un emendamento «a favore delle Adisu» e per chiedere di «abrogare gli articoli del collegato alla finanziaria sull'istituzione dell'Adisurc» è stato presentato da Giovanni Baldi, consigliere regionale del Nuovo Centrodestra. Gli articoli che Baldi ha chiesto di abrogare sono quelli relativi all'istituzione dell'Azienda unica campana per il diritto allo studio. «Avendo recepito le preoccupazioni del mondo universitario, soprattutto del campus salernitano - si legge in una nota - la richiesta è che si torni indietro sulla decisione di accorpare le varie Adisu e si confermi l'attuale organizzazione».

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