«Adesso basta, vanno attivati veri controlli»

Tra gli operatori del pronto soccorso serpeggiano rabbia e sgomento. Ogni sera si va in “guerra”

Non è la prima volta dall’inizio dell’anno che accadono episodi simili all’ospedale di Nocera Inferiore. Si era trattato prevalentemente di spintoni o discussioni verbali. Casi rientranti nella statistica.

Poi ci fu la colluttazione tra due infermieri per vicende amorose e il furto di farmaci costosissimi dalla farmacia. Una violenza simile, però, non era mai stata riscontrata. C’è, dunque, sconcerto tra il personale sanitario. Medici e infermieri temono di poter essere futuri bersagli. Tutti chiedono un rafforzamento della sicurezza. Il primario del pronto soccorso Antonio Innac ha dichiarato: «È stato un vero e proprio attentato alla vita di una dottoressa integerrima, mai caduta in situazioni equivoche ed estremamente precisa. Probabilmente c’erano persone che ce l’avevano con la dottoressa, come ce l’hanno con altri colleghi. Il nostro è un lavoro di frontiera, per questo continuiamo a chiedere personale di sicurezza dedicato per un nostro pronto soccorso che fa 80 mila prestazioni annue».

Innac ha continuato: «Paura non ne abbiamo perché siamo professionisti, ma occorre maggiore tutela. Oltre alla solidarietà, gradirei interventi concreti per il potenziamento della sicurezza».

Revisione, insomma, dell’incarico alle guardie giurate, potenziamento del drappello di Polizia di Stato sulle 24 ore e una videosorveglianza funzionante. Le telecamere esterne, infatti, sono fuori uso altrimenti sarebbero state importantissime per dare un volto e un nome agli aggressori. Il gastroenterologo Antonio Cuomo, operante all’Umberto I, ha esternato su Facebook le sue considerazioni: «Solidarietà per la collega picchiata brutalmente da belve feroci, che andrebbero condannate ai lavori forzati. Fare il medico non è quasi più conveniente. Arriverà il giorno che ci dimetteremo in massa e chi ci perderà sarà l’utenza».

Ha preso posizione anche il sindacato Cisl medici, Attilio Maurano in qualità di segretario provinciale ha dichiarato: «Mi auguro che vi sia un potenziamento della sicurezza. È inconcepibile che si debbano subire violenze fisiche svolgendo il proprio dovere». Sulla stessa linea Augusto D’Aniello, delegato aziendale Cisl: « Chiederemo maggior controllo e sorveglianza».

(s. d’a.)

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