La sfida dell’azienda ospedaliera

Addio lunghe attese Interventi al femore in 2 giorni e mezzo

L’ospedale “Ruggi d’Aragona” fa passi da gigante accorciando da 12 giorni a 2 giorni e mezzo i tempi d’intervento per operare le fratture al collo del femore nei pazienti ultrasessantacinquenni. Ci...

L’ospedale “Ruggi d’Aragona” fa passi da gigante accorciando da 12 giorni a 2 giorni e mezzo i tempi d’intervento per operare le fratture al collo del femore nei pazienti ultrasessantacinquenni. Ci sono stati picchi di attesa di 16 giorni per eseguire gli interventi dall’arrivo al pronto soccorso, ma questo dato ora rappresenta un lontano ricordo. Sono state aumentate anche le sedute operatorie, si è previsto un giorno in più. L’ortopedico Francesco Bruno, coordinatore del team interdisciplinare per gli interventi al femore, ha spiegato ieri che «l’obiettivo della soglia minima ministeriale del 60 per cento d’interventi da eseguire entro due giorni dal ricovero è un dato necessario alla Regione per uscire dal piano di rientro, a noi interessa di più riuscire a operare tutti i pazienti entro 2 giorni e mezzo dal ricovero». Il numero uno, il professore Nicola Maffulli, ha snocciolato qualche dato: «La percentuale nel 2015 dei pazienti trattati entro le 48 ore era dell’8 per cento e il tempo d’intervento medio di 12 giorni. Ora siamo a oltre il 55 per cento di pazienti operati nel giro di 48 ore. Un terzo dei pazienti ritorna a casa entro 48-72 ore o pratica la riabilitazione al da Procida». Al Ruggi l’età media degli operati è di 85 anni e ci sono stati anche due 97enni. Sono stati operati 69 pazienti tra settembre e ottobre, ma fino ieri il dato è salito a 91 (nel 2015 trattati 446 pazienti, nel 2016 450 e in previsione nel 2017 480). Uno degli indicatori ministeriali più importanti è la rapidità dell’intervento. Il Ruggi è nella media del Paese, la Campania no.

Secondo i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali l’anno scorso la media delle strutture sanitarie è salita al 55 per cento, ma è sotto lo standard internazionale superiore all’80 per cento. Le regioni peggiori sono Abruzzo, Molise, Campania e Calabria. Soddisfatto il dg Nicola Cantone: «Fungiamo già da attrattore per le operazioni al femore entro le 48 ore. Pazienti che dovrebbero rientrare in altri ospedali vengono già ora da noi». Ieri inoltre è stato inaugurato nella Riabilitazione del Ruggi un apparecchio innovativo per l’esame diagnostico di patologie neurologiche ortopediche all’interno del neonato Laboratorio di analisi del movimento, i cui responsabili sono il professore Paolo Barone e il dottore Lucio Cannaviello.

Marcella Cavaliere

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