Il ricordo

Addio Giordano, artefice del dialogo per lo sviluppo

Sindacalista e vice presidente della Provincia di Salerno, fu il “regista” dei Patti territoriali Oggi i funerali nella chiesa di Gesù Redentore al quartiere Europa

Si è spento all’età di 69 anni Gerardo Giordano, storico dirigente e segretario regionale della Cisl, già vice presidente e assessore alla Provincia di Salerno. I funerali si terranno oggi alle 13 nella chiesa di Gesù Redentore al quartiere Europa.

Il ricordo di Alfonso Andria, ex presidente della Provincia di Salerno:

Il mio rapporto con Gerardo Giordano, l’amicizia, la nostra salda amicizia, risalgono agli anni giovanili. Adolescente, ero aspirante di Azione cattolica, e Gerardo più avanti di me di cinque, sei anni era già dirigente diocesano. Ciò che ricordo nitidamente è la sua capacità di mediazione, che mi colpì subito: Gerardo aveva l’attitudine alla sintesi non nel senso del compromesso, ma nella più nobile accezione del dialogo, del confronto e quindi della ricerca della soluzione condivisa. Del resto negli anni lo avrebbe dimostrato a tutto tondo attraverso l’impegno nel sindacato, anche intorno a importanti tavoli nazionali, in occasione di vertenze particolarmente delicate quale dirigente regionale ed espressione nazionale della Cisl.

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Gerardo ha sempre avuto una grande curiosità per la vita e un profondo, spontaneo e ininterrotto interesse per le attività culturali in ogni loro forma. I nostri incontri andavano infittendosi nei teatri cittadini (anche nella mia esperienza dilettantistica nel Teatro popolare salernitano, lo trovai attento e presente), nei luoghi espositivi, nelle attività culturali e naturalmente nei confronti più squisitamente riferiti ai problemi sociali e del lavoro. Molto spesso di questi ultimi era tra i principali animatori, e tuttavia quando doveva sedersi in platea solo per ascoltare era solito farlo con la stessa diligenza e con uguale rispetto.

In fondo Gerardo Giordano era davvero l’incarnazione del dialogo, del confronto democratico, prima di tutto dell’ascolto. La nostra frequentazione durante il periodo del mio impegno nelle istituzioni divenne ancor più intensa: dall’85 all’93 quale consigliere comunale a Salerno ebbi spesso occasione di incontro e anche – perché no – di amichevole consultazione!

Mentre mi preparavo alla candidatura a Presidente della Provincia di Salerno (1995) mi fu accanto, collaborando alla stesura del Programma. Così anche durante la campagna elettorale che si concluse con la bella vittoria di una competizione molto difficile. Il nostro lavoro continuò subito dopo per tradurre quel programma elettorale in programma di governo dell’Ente. A lavoro ultimato gli proposi di entrare da esterno, in rappresentanza delle forze sociali, nella Giunta che mi apprestavo a guidare e registrai in lui, insieme con la comprensibile soddisfazione, anche un senso di stupore nel momento in cui prese atto dell’attribuzione di deleghe molto delicate (Politiche del lavoro, Programmazione negoziata e Servizi sociali) ma soprattutto della vice presidenza.

Nella successiva consiliatura (99-2004) con deleghe altrettanto significative e sempre da "esterno" lo confermai assessore. La stagione dei Patti territoriali e più in generale degli strumenti della programmazione negoziata (per tutti valva l’esempio del contratto d’area nell’ Alta Valle del Sele) è nata per volontà dell’Amministrazione e soprattutto grazie alle intuizioni di Gerardo e al suo lavoro.

Dal carattere gioviale: arguto, ironico ed elegante nella battuta sempre appropriata e intelligente, Gerardo sdrammatizzava molto e riusciva ad alleggerire, in ragione dell’esperienza maturata negli anni del sindacato, la pesantezza di alcune discussioni e l’asprezza di tanti confronti. Un uomo capace di ascoltare, di dialogare, di perseguire il bene comune. Nella sua vita privata, in famiglia, tra gli amici, nell’esercizio dei vari impegni che è stato chiamato ad assolvere, in quella nostra comune esperienza di amministratori locali, la sua è stata sempre un presenza risolutiva.

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