Addio Bud, grande dentro e fuori

SALERNO. Abbiamo desiderato mangiare fagioli e cipolle in una padellaccia sporca nel deserto; abbiamo partecipato senza timori a epiche scazzottate due contro cento; abbiamo improvvisamente desiderato possedere una dune buggy quando tutta Italia al massimo sognava una Vespa; abbiamo cantato – e ancora cantiamo – nel coro dei pompieri di “Altrimenti ci arrabbiamo”; abbiamo creduto (e sperato) che contro i cattivi e le ingiustizie bastassero due ceffoni. E soprattutto: ci siamo sentiti protetti nel passaggio dall’infanzia all’adolescenza grazie a te e al tuo socio biondo con gli occhi azzurri.

Non c’è bisogno di capire perché già ci manchi, è bastato avvertire la pelle d’oca e un groppo alla gola alla notizia della tua scomparsa, è stato sufficiente rendersi conto che spuntava una lacrimuccia mentre la tristezza si acquattava dentro di noi: non ci serviva altro per certificare che hai fatto parte delle nostre piccole storie di ragazzi degli anni Settanta. Ci ha stupito solo che la “nera signora” tu non sia riuscito a mandarla via a cazzotti, eppure ne picchiavi a decine senza battere ciglio. Hai riempito le nostre giornate e i nostri ricordi. Addio, amico Bud, grande dentro e fuori.