Addio all’artista delle sfumature

Il 18 gennaio moriva Giancappetti, maestro ceramista di fama internazionale

SALERNO. Era il 18 gennaio 2014 quando Giovanni Cappetti, in arte Giancappetti, ha lasciato un vuoto enorme nella Salerno innamorata dell’arte, della ceramica e delle opere di un uomo che in questa terra non ci era nato, ma aveva imparato ad amarla dall’alto della Casa del Fanalista, dove quando aveva circa otto anni si era trasferito perché papà Nicola nel 1936 era stato promosso capo fanalista del porto di Salerno. Un artista artigiano, maestro contemporaneo della grande tradizione ceramista che lo ha portato a ricevere riconoscimenti in tutto il mondo: dal successo all’Esposizione presso il Gruppo Farnese a Milano nel 1989, al Centro Bagatelle a Parigi, a New York per le celebrazioni colombiani del 1992. Giancappetti ha raggiunto fama internazionale soprattutto per le sue riproduzioni dei capolavori napoletani del Settecento. Fondamentale per la sua arte è stato il legame con questa città e con la Costa d’Amalfi, con il mare e con il contesto nel quale il maestro è cresciuto. «Frequentavo la scuola Barra – raccontava in un’intervista Giancappetti – e dopo la prima casa a pochi metri dal mare, ci spostammo nel vicino quartiere della Fornelle, in via Esposito, una strada che non esiste più, completamente distrutta dall’alluvione, come del resto quasi tutto il borgo marinaro originario. Era un borgo di pescatori, la loro vita era essenzialmente legata al mare». Un legame che per anni l’artista ha indagato e del quale ha fatto un punto di forza: «Ho provato e studiato per anni la ceramica, per migliorare sempre l’effetto, per avvicinarmi il più possibile a quelle sfumature, a quelle tonalità dell’elemento marino, ai riflessi ed alle trasparenze dell’acqua, ai colori che il nero notturno rivelava sotto la luce della lampada. Sono cresciuto vedendo partire le lampare dal porto» raccontava. Giancappetti è andato via senza troppo clamore ma questo non ha impedito a centinaia di persone di accompagnarlo nel suo ultimo viaggio. Intorno a lui tutti coloro che l’hanno amato ed apprezzato e la certezza che Salerno ha perso un artista gentiluomo.

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