IL FATTO

Addio al “nonno” dell’ex Isochimica

Il 78enne Francesco Damato muore in ospedale a Salerno. Era tra gli operai che avevano fatto causa all’azienda
 

MERCATO SAN SEVERINO - Un’altra vittima tra gli operai dell'ex Isochimica di Avellino. Era stato ricoverato all’ospedale di Salerno, il 78enne Francesco Damato, conosciuto come “il nonno” tra i colleghi quando, negli anni ottanta, era scoibentatore nella “fabbrica della morte”. Era tra gli oltre 200 lavoratori costituitisi parti civile nel procedimento sull’ex Isochimica (tuttora in corso a Napoli, con il titolare Elio Graziano morto nel 2017), per le conseguenze dell’esposizione all’amianto. Le cause del suo decesso sono ancora in parte da accertare. Di sicuro l’uomo, che si era trasferito da alcuni anni a Mercato San Severino (abitava a Montoro ai tempi in cui lavorava ad Avellino), soffriva di crisi respiratorie e aveva bisogno dell’ossigeno. Già alcune settimane fa era stato costretto al ricovero al Ruggi .

Poi nei giorni scorsi una ricaduta che si è rivelata fatale. È spirato ieri intorno alle 12. Sulla salma verrà eseguito l’esame autoptico per verificare le effettive cause del decesso. Il quadro clinico di Damato, stando alle notizie emerse, era in continua evoluzione e il personale medico lo stava sottoponendo ad ulteriori accertamenti. Il 78enne era affetto da asbestosi, la stessa patologia polmonare riconosciuta agli operai dell’ex Isochimica nell’ambito della class action promossa per vedere riconosciute, a decenni di distanza, le responsabilità di chi aveva la gestione dell’azienda. In 29 finora sono coloro che hanno perso la vita per motivi legati all'esposizione all'amianto.

Francesco Ienco

L'ARTICOLO COMPLETO SUL GIORNALE IN EDICOLA OGGI