lutto nel cstp

Addio a Michele Manzella, il dirigente “gentiluomo”

«Sarebbe diventato nonno tra qualche mese e dopo la pensione sognava di trasferirsi a Edimburgo dove vivono due dei suoi figli». Per Luca, dipendente Cstp, Michele Manzella era come un padre «perché...

«Sarebbe diventato nonno tra qualche mese e dopo la pensione sognava di trasferirsi a Edimburgo dove vivono due dei suoi figli». Per Luca, dipendente Cstp, Michele Manzella era come un padre «perché ci ha trasmesso il senso del dovere e l’amore per questo lavoro» ha raccontato a poche ora dalla morte di uno dei “pilastri” del Consorzio salernitano trasporto pubblico. Luca ha trascorso quasi tutta la giornata di ieri davanti la sala mortuaria del “Ruggi”, come i tanti che hanno voluto dedicare un ultimo saluto all’amato ispettore dell’azienda salernitana. É stato un malore, avvenuto circa due settimane fa, a far perdere i sensi al 57enne che nella caduta ha sbattuto la testa su un muretto di cemento mentre era intento a raccogliere alcuni frutti da un albero nel giardino di casa: un incidente domestico che lo ha tenuto in coma per diversi giorni, poi ieri il suo cuore ha smesso di battere. Ha lasciato la moglie Olga e i suoi 3 figli. «Dietro la sua maschera autoritaria si nascondeva tanta umanità» ha confessato Luca visibilmente commosso. Sulla scrivania del suo ufficio, dove da ormai molti anni svolgeva la mansione di coordinatore di movimento e traffico, la foto con sua moglie: «Ricordo che spesso, quando mi sedevo di fronte a lui, prendeva tra le mani quella cornice e la baciava», ha aggiunto con la voce spezzata. «Ci mancherà tanto – racconta l’autista Valentina – per noi dipendenti era un punto di riferimento». Questa mattina il corteo funebre partirà alle 11 dal “Ruggi” per dirigersi alla chiesa di Fuorni dove alle 11.30 si terranno i funerali. Obbligatoria la tappa davanti al deposito Cstp: «Era la sua seconda casa», ha affermato Valentina.Oggi ogni autobus viaggerà con una coccarda nera posta sullo specchietto retrovisore in segno di lutto.

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