Addio a Gabriele, anima del “pubbino”

Nocera, il paganese proprietario dello storico locale dietro il liceo classico si è impiccato in casa. Poche righe per la figlia

«Ti voglio bene e non dimenticare di pagare quella persona». Gabriele Calce, paganese cinquantacinquenne, da anni trasferitosi a Nocera Inferiore, ha salutato così la sua unica figlia, Mary, ricordandole un piccolo debito di 100 euro nel biglietto di addio. Poi ha deciso di togliersi la vita legandosi con la sciarpa allo sciacquone del bagno di casa, al civico 22 di via Gian Battista Vico, stesso nome del liceo classico nocerino a due passi dal suo locale. Ufficialmente la paninoteca si chiamava “Le petit bistrot”, ma per tutti era semplicemente “il pubbino”, storico punto di ritrovo per generazioni di nocerini, e non solo, cresciuti “dietro al Vico”, all’ombra del liceo classico, un lavoro iniziato negli anni Novanta a Pagani con l’apertura de “La buca”, minuscola friggitoria al corso Ettore Padovano.

Sul posto sono intervenuti gli uomini della sezione scientifica del commissariato di Nocera Inferiore. A ritrovare il corpo esanime era stata la figlia, poco dopo le 14 di ieri; la ragazza era tornata a Nocera in occasione della sua laurea, con la seduta tenutasi qualche giorno fa. Le urla hanno squarciato la tranquillità dell’ora di pranzo gettando nello sconforto un’intera città. Da quando la moglie era ritornata in Francia, sancendo di fatto la separazione, Gabriele non era più lo stesso e alternava momenti di entusiasmo ad attimi di assenza, con l’attività del pub portata avanti nella routine. La sua condizione emotiva, nonostante la presenza di una nuova compagna, è precipitata nella tragedia di ieri dopo un periodo difficile.

La notizia del gesto, ancora incomprensibile, ha naturalmente inondato di commenti e ricordi i social network, per una figura idealmente legata al bancone del “pubbino”. Gli stessi ragazzi cresciuti nella stradina del suo locale, tra sacchetti di patatine e panini dai nomi bizzarri come “Lupin”, “Ziggy” o “Canon”, in queste ore si stanno facendo forza a vicenda lanciando la proposta di intitolargli una strada. La stessa che per tutti da sempre già si chiamava “Dietro al pubbino”.

Alfonso T. Guerritore

Aldo Padovano

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