Addio a Furcillo, un’anima di poeta

Un malore l’ha stroncato mentre si recava a un concorso letterario

Roberto Furcillo, il ragioniere con l’anima del poeta, è morto stroncato da un malore mentre si recava a Napoli per presenziare a un concorso letterario. La scomparsa del sessantacinquenne ebolitano ha lasciato nel dolore i tantissimi che da tempo lo seguivano come poeta e come organizzatore di premi dedicati alla poesia.

Vincitore e organizzatore di numerosi premi letterari e poetici, Furcillo ha lasciato il segno come fondatore del gruppo di Arte e Cultura “La Nave di neve” e come ideatore della poesia a chiave obbligata, della poesia policroma. Come lui stesso amava spiegare, «la poesia a chiave obbligata è un metodo originale e rivoluzionario di comporre in poesia, per le sue peculiarità è un metodo di scrittura unico in Europa. La poesia che si realizza senza il pregiudizio dell’occhio».

Ieri pomeriggio l’ultimo saluto nella chiesa della Madonna delle Grazie ad Eboli. Mentre il parroco celebrava il rito funebre, sui social network sono stati postati messaggi di cordoglio da tutta Italia. Amici virtuali e reali hanno voluto omaggiare il ragioniere-poeta citando il suo aforisma preferito: “La poesia è la preghiera dell’anima rivolta all’uomo”. A ricordarlo Peppe Barra, che con Furcillo ha organizzato numerosi concorsi di poesia in vari comuni: «Ci eravamo un po’ allontanati nell’ultimo periodo ma la poesia ci ha sempre unito – ha dichiarato Barra – ha collaborato con il Centro culturale studi storici per molti anni, durante i quali la poesia ci ha proiettato al mondo e ha portato il mondo ad Eboli».(a. t.)

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