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Addetti della “Quiete”: gli stipendi sono ad alto rischio

PELLEZZANO. Ancora ombre sulla questione dell’inadempienza retributiva ai dipendenti della casa di cura “La Quiete” di Pellezzano e del Ce.di.sa di Fratte. Il giudice avrebbe emesso un’ordinanza di...

PELLEZZANO. Ancora ombre sulla questione dell’inadempienza retributiva ai dipendenti della casa di cura “La Quiete” di Pellezzano e del Ce.di.sa di Fratte.

Il giudice avrebbe emesso un’ordinanza di sospensione di pagamento fino al prossimo 26 gennaio in merito al contenzioso che vede coinvolto l’amministratore unico delle due strutte sanitarie Leonardo Calabrese, sul quale pende una posizione debitoria nei confronti di Equitalia. In riferimento a tale debito, Equitalia, lo scorso mese di ottobre si sarebbe appropriata, attraverso un pignoramento presso terzi, della somma di 1,25 milioni di euro derivanti da rimesse che la Regione eroga alle strutture sanitarie convenzionate.

Soldi che sarebbero dovuti finire sul conto dei dipendenti e che invece sono stati intascati dall’ente di riscossione. Il provvedimento emesso da Palazzo di Giustizia ha fatto intervenire anche il direttore generale dell’Asl, Antonio Squillante, che pare abbia preparato una lettera di accompagnamento al responsabile dell’ufficio economico-finanziario dell’azienda sanitaria per verificare lo status retributivo dei lavoratori e capire se ci fossero i margini per erogare ulteriori stipendi. I lavoratori dei due centri sanitari, prima di Natale, hanno ricevuto una mensilità, ma ne vantano ancora sei arretrate. Secondo alcune indiscrezioni, il responsabile dell’area economico-finanziaria dell’Asl, a seguito della missiva di Squillante, si sarebbe messo in contatto con Equitalia per sapere se ci fosse la possibilità di liberare una rimessa posta in giacenza al fine di pagare un altro stipendio agli operatori di corsia.

L’Asl avrebbe incassato un “no” secco da Equitalia.

(m. r.)

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