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Addetti dell’ex Sapis al municipio

Gli operai di Sant’Egidio non hanno ancora avuto la liquidazione

SANT’EGIDIO DEL MONTE ALBINO. Sono esasperati, non ci stanno più a vivere nell’incertezza e invocano il loro Tfr. E chiedono chiarezza circa il destino dell’azienda gli ex dipendenti della Sapis.

Lo stabilimento che produceva alcol ha chiuso i battenti da qualche anno, per alcuni dei 16 lavoratori sono scaduti gli ammortizzatori sociali. Nel frattempo gli operai che per 30 anni hanno lavorato nella fabbrica attendono ancora la liquidazione. La protesta di questi giorni degli ex dipendenti è nata anche a seguito della notizia dell’assunzione di almeno tre ex operai per alcuni lavori di manutenzione all'interno dello stabilimento. Non ci stanno e vogliono vederci chiaro i loro ex colleghi per capire se vi sarà una ripresa delle attività, cosa diventerà quella fabbrica e soprattutto rivendicano i soldi che gli spettano.

Ieri mattina, lavoratori e sindacati si sono riuniti in presidio dinanzi allo stabilimento per invocare un incontro con il curatore giudiziario. Tra i più agguerriti ed amareggiati Antonio Sorrentino che ha sventolato i tagliandi per il pacco alimentare che ogni mese ritira alla Caritas e definisce quell’opificio dove ha lavorato per anni la fabbrica della morte. «Per anni abbiamo avvelenato il Sarno con i liquami».

L’ex lavoratore ha lanciato un accorato appello ai vertici dell'opificio per non abbandonarli definitivamente. Al fianco degli operai ex Sapis anche il sindaco Nunzio Carpentieri: «Abbiamo concordato con il sindacato dei lavoratori per scrivere al curatore fallimentare».

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