IL FATTO

Adamo, danno e beffa: Il giovane accoltellato perde anche il lavoro

Doccia fredda per l’africano vittima di un agguato razzista: il titolare del lido che stava per assumerlo lo ha sostituito

SALERNO - Non si è conclusa con le sole ferite alla gamba e 15 giorni di guarigione, l’aggressione ad Adamo, il 18enne del Mali ferito mercoledì 17 giugno scorso, ma anche con ripercussioni lavoratore o meglio con un’occasione di lavoro svanita. Il maliano, infatti, verso inizio mese si era proposto per lavorare in un lido di Salerno e il proprietario, giustamente, aveva chiesto i documenti in regola per poter fare una regolare assunzione. Il giovane aveva dovuto attendere che la sua ambasciata desse lui i documenti necessari. Sono passati diversi giorni e le esigenze del lido sono diventate incalzanti, con l’approssimarsi dell’apertura estiva. Poi è arrivato il 17 giugno.

Il giovane era da poco tornato dall’ambasciata a Roma per avere i documenti. È sceso alla stazione di Salerno e, mentre rientrava a casa, in via San Benedetto è stato aggredito da due italiani con insulti razzisti e tre coltellate. Il giovane ha raccontato che ogni giorno tornava da lavoro e, passando davanti alle scale di via San Benedetto per tornare alla casa famiglia (quelle affianco al museo archeologico provinciale e che portano a via Iannelli, nel pieno centro storico) veniva insultato da due ragazzi italiani con frasi del tipo “Vattene a casa tua”, “Qui solo Italiani”, “Vattene in Africa, negro”, “Qui è casa nostra”. Ma il 18enne avrebbe sempre tirato diritto verso casa. Quel mercoledì, però, qualcosa è andato storto: in via San Benedetto, poco dopo l’incrocio con via Porta Elina, a pochi passi da piazza Portanova, l’extracomunitario sarebbe stato avvicinato dai soliti due giovani che avrebbero gridato i soliti insulti razzisti. Il maliano è andato avanti, ma sarebbe stato aggredito con tre coltellate. Sul fatto indaga la Digos di Salerno.

Salvatore De Napoli

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