Ad Agropoli l’associazione “Camelot” spinge per il baratto amministrativo

Attivare ad Agropoli il baratto amministrativo: è quanto ha chiesto al comune cilentano l’associazione “Camelot”, guidata da Giovanni Basile. L’avvocato, residente ad Agropoli, presidente dell'associa...

Attivare ad Agropoli il baratto amministrativo: è quanto ha chiesto al comune cilentano l’associazione “Camelot”, guidata da Giovanni Basile. L’avvocato, residente ad Agropoli, presidente dell'associazione, ha infatti protocollato, nei giorni scorsi, presso il comune di Agropoli una comunicazione relativa ad una petizione promossa da “Camelot” sulla Legge 164/2014 che disciplina il baratto amministrativo quale intervento a favore delle fasce deboli che in cambio di mano d’opera per lavori indicati dall’ente, ottengono una compensazione di imposte dell’ente stesso. Il comune di Agropoli deciderà come ed i parametri. L’associazione intanto avvierà nei prossimi giorni una raccolta di firme per fare in modo che il Consiglio comunale possa deliberare sulla proposta in questione. Nella lettera inviata dall’associazione “Camelot” si legge che «la petizione è inoltrata al sindaco il quale, entro dieci giorni, la assegna in esame all’organo competente. Se la petizione è sottoscritta da almeno 200 persone, l’organo competente deve pronunciarsi in merito entro 30 giorni dal ricevimento della stessa. Il contenuto della decisione dell’organo competente, unitamente al testo della petizione, è pubblicizzato mediante affissione negli appositi spazi e, comunque, in modo tale da permetterne la conoscenza a tutti i firmatari che risiedono nel territorio del comune». L’articolo 24 della legge 164/2014 afferma infatti che “i comuni possono definire con un’apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti che vengono presentati da cittadini singoli o associati, purché siano individuati in relazione al territorio che si intende riqualificare”. Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, di piazze e di strade, di luoghi cittadini di intrattenimento, ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riutilizzo, naturalmente che abbiano finalità a interesse generale. E ancora possono essere interessate aree e beni immobili inutilizzati, e in genere si può badare alla valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano. In questo momento di particolare difficoltà per i cittadini meno abbienti, può essere di grande utilità poter prestare la propria attività lavorativa in luogo di corrispondere all’ente risorse economiche per tributi di vario genere. L’ente comune a sua volta può così risparmiare su emolumenti a soggetti terzi o integrare i servizi con quelli dei cittadini. (a. p.)