Ad Agro Invest la “rivincita” dei sindaci

Torquato senza mezze misure: «Ora è necessario che gli enti locali tornino a fare la loro parte»

«Ridare agli enti locali la funzione di decidere che cosa fare di Patto Territoriale e Agro Invest e in che modo tenerli in vita fissando determinati obiettivi e non consentire che le società possano porsi come enti autonomi rispetto a chi detiene la proprietà».

E’ questa la ricetta di Manlio Torquato per cercare di rilanciare gli strumenti di concertazione dell’Agro. «Bisogna vedere che ruolo avranno queste società e se ci sarà l’esigenza di una funzione di organizzazione del territorio o valutare in un tempo non lungo se questa attività si è esaurita». L’assemblea di Agro Invest dell’altra sera ha evidenziato non pochi problemi tra i sindaci e i vertici della società. In particolare il primo cittadino di Nocera Superiore, Gaetano Montalbano ha bacchettato il presidente Genioso Zollo e l’amministratore delegato, Franco Annunziata. Uomini posti alla guida della società da Cirielli che avevano cercato di portare in assemblea la ratifica dell’ingresso nella società del Comune di Striano.

«Prima di cambiare lo statuto-continua Torquato- bisogna discutere con i sindaci. Nocera Inferiore si è posta come funzione di cerniera tra il comportamento assunto dal sindaco di Nocera Superiore rispetto all'assemblea per riconsiderare e rivalutare, preventivamente il compito dei sindaci prima che le società di concertazione decidano di lavorare in totale autonomia».

Ancora: «Al di là della volontà della Provincia di cancellare queste società prima di prendere qualsiasi decisione bisogna chiedere ai sindaci se ci sono ancora le condizioni per tenere in vita queste strutture». In sintesi l’altra sera alcuni primi cittadini dell’Agro si sono riappropriati del loro ruolo centrale all’interno degli strumenti di concertazione.

Torquato interviene sulla cassa integrazione. «Bisogna chiedersi come si è arrivati a ciò. Tutte le società di concertazione sono cresciute in maniera esponenziale attraverso assunzioni con contratti di collaborazione poi regolarizzati. Non ci resta che comprendere se mantenerli o razionalizzare queste società».

Gerardo Vicidomini

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