Acquisto della prima casa Si riducono le agevolazioni

Scende la quota di mutuo da portare in detrazione. Rifinanziata la carta acquisti Alle famiglie con basso reddito assegnati contributi per i nuovi nati

Le politiche di contenimento e austerity, che hanno accompagnato il varo dell’ultima legge di stabilità, non hanno falcidiato ogni agevolazione ed ogni detrazione (come pure sembrava dovesse avvenire). Qualcosa è sopravvissuta ai drastici tagli, per cui qualche beneficio, anche per quest’anno, è rimasto. E chi è in difficoltà potrà ben fruirne. La guida alle “agevolazioni sopravvissute” è stata realizzata dall’Aduc, ovvero l’Associazione per i Diritti degli Utenti e dei Consumatori.

È stata innanzitutto rifinanziata la Carta acquisti, che quest’anno sarà estesa anche ad aree del paese escluse fino allo scorso anno e a tutti i cittadini dell’Unione Europea residenti in Italia. Da quest’anno possono inoltre fruirne anche gli stranieri in possesso di regolare permesso di soggiorno. Rifinanziato anche il fondo di solidarietà per l’acquisto della prima casa (che prevede la sospensione delle rate dei mutui): scompare invece il fondo del Piano Famiglie dell’Abi, destinato al medesimo scopo, scaduto nel marzo scorso.

Confermato (e rifinanziato) anche il fondo mutui per le giovani coppie, che sarà però convogliato su un fondo “mutui prima casa” aperto a tutti per agevolare l’accesso al credito con garanzie statali per acquistare o ristrutturare la prima casa. Vi potranno accedere le giovani coppie, i nuclei mono-genitoriali con figli minori e i giovani fino a 35 anni con lavoro atipico. Finanziato anche un fondo “per i nuovi nati” per l’erogazione di contributi alle spese per il sostegno di bambini nati (o adottati) in famiglie a basso reddito. Restano inalterati i fondi affitti (gestiti localmente per inquilini in difficoltà e morosi) ed i bonus elettricità e gas.

Per quanto riguarda le detrazioni fiscali applicabili in sede di dichiarazione dei redditi, confermate sia la detrazione fiscale del 50 per cento sulle ristrutturazioni edilizie, prorogata per tutto il 2014, sia quella del 65 per cento sugli interventi di risparmio energetico. La prima sale al 65 per cento nel caso di lavori per l’adozione di misure antisismiche effettuati su immobili in zone ad alta pericolosità sismica adibiti ad abitazione principale o ad attività produttiva.

Nel 2015 le due detrazioni subiranno delle decurtazioni: quella sugli interventi di risparmio energetico si abbasserà al 50 per cento (ma verranno esclusi gli interventi eseguiti su parti comuni condominiali) mentre quella del 50 per cento sulle ristrutturazioni, passerà al del 40 per cento per tutto il 2015 (tranne che per gli interventi antisismici, per i quali la detrazione rimarrà al 50 per cento).

Prorogata per tutto quest’anno anche la detrazione fiscale per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici (il cosiddetto “bonus arredi”) collegata però a quella sulle ristrutturazioni edilizie (50 per cento). Anche questa detrazione (50 per cento) è “spalmabile” per 10 anni, con un tetto massimo di spesa di 10mila euro.

Confermate (ma tagliate) anche le detrazioni fiscali sui mutui per l’acquisto o la costruzione della prima casa, i canoni di affitto e le provvigioni pagate ai mediatori immobiliari, che dall’attuale 19 per cento passeranno al 18 per cento per il 2013 e al 17 per cento per il 2014.

Per buona parte dei provvedimenti e degli strumenti, la concreta operatività è subordinata all’emanazione di decreti e regolamenti. Di cui, per il momento, non c’è traccia.

Remo Ferrara

©RIPRODUZIONE RISERVATA