il raggiro 

Acquista in rete un telefono Resta truffato da due donne 

Pacco di Natale, battipagliese truffato on line. Aspettava un cellulare di ultima generazione e invece gli hanno rifilato un modello oramai superato. Il raggiro viaggia sulla rete. E i truffatori...

Pacco di Natale, battipagliese truffato on line. Aspettava un cellulare di ultima generazione e invece gli hanno rifilato un modello oramai superato. Il raggiro viaggia sulla rete. E i truffatori stavolta sono in gonnella: due donne lombarde, denunciate a piede libero alla magistratura salernitana. Di loro si sono perse le tracce, di fatto irreperibili dopo aver raggirato – pare – altri utenti dei siti internet di e-commerce. Sul loro capo pesa adesso anche una denuncia penale, intanto sono sparite con il bottino.
Anche il battipagliese s’era lasciato ammaliare dall’annuncio di vendita. Le caratteristiche del telefonino in foto corrispondevano proprio a quello a lungo desiderato. Il prezzo? Un’occasione. Solo 470 euro. E perché farselo scappare. L’uomo ha così spuntato l’opzione acquisto on line, ha riempito il carrello virtuale ed è passato alla modalità pagamento. Le venditrici chiedevano addirittura un bonifico fornendo l’iban. Sembravano tutte garanzia di una vendita sicura. Sembravano, appunto. Dopo aver concluso la transazione, l’ignaro acquirente ha iniziato a seguire il percorso del pacco sul sito del corriere.
Tutto l’entusiasmo per quel regalo di Natale è però svanito all’apertura del pacco dopo la consegna. Il cellulare non era quello della foto. Ma il battipagliese non ha subito pensato alla truffa, bensì a un banale errore di spedizione. Si è attaccato al telefono ed ha cercato di contattare il venditore. I tentativi sono falliti tutti. A quel punto ha capito di essere stato truffato. Non gli è rimasto altro da fare che rivolgersi al commissariato di Battipaglia, diretto dal vicequestore Lorena Cicciotti. Gli agenti dell’anticrimine hanno iniziato gli accertamenti alla ricerca del venditore partendo dal titolare del conto corrente usato per il pagamento anticipato, e così si è scoperto che le autrici della truffa sono le due donne lombarde.(m. l.)
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