Acquisizione del castello Archiviata l’inchiesta

Il giudice chiude il procedimento partito da una denuncia dell’ex sindaco Domini Non riscontrati reati. Alfieri: «Chi ha cavalcato la vicenda ora chieda scusa»

AGROPOLI. Si chiude con un’archiviazione, da parte del gup della Procura di Vallo della Lucania, il procedimento giudiziario relativo all’acquisto del castello di Agropoli. L’inchiesta, partita nel 2009, ha coinvolto 23 persone, indagate con l’accusa di concorso in abuso di ufficio: il sindaco Franco Alfieri, consiglieri e assessori comunali, funzionari dell’Ente e il presidente della “Agropoli Stu”.

Al centro delle indagini la procedura per la costituzione della Società di trasformazione urbana e l’acquisto del castello medievale, acquisito dalla società per circa tre milioni di euro. L’indagine fu avviata dopo un esposto presentato alla procura vallese dall’allora consigliere comunale ed ex sindaco, Antonio Domini. Nell’esposto si contestava la costituzione della Stu come srl, alla quale il consiglio comunale aveva dato mandato per l’acquisizione del castello, sostenendo che avrebbe dovuto essere costituita sotto forma di spa.

«Dopo quasi cinque anni è stata fatta chiarezza anche su questo caso – ha commentato ieri mattina il sindaco Alfieri – Si è accertato che nessun reato è stato commesso per l’acquisto del castello. Abbiamo sempre avuto completa fiducia nel lavoro della magistratura che ha messo un punto fermo sulla vicenda, escludendo qualsiasi illegittimità e illegalità alla base degli atti che sono stati posti in essere per riportare al patrimonio pubblico un bene di inestimabile valore storico e culturale. Abbiamo affrontato questi anni con la forza, la determinazione e la serenità di chi ha sempre operato nell’esclusivo interesse generale – ha sottolineato il primo cittadino – Con pazienza, coraggio e tenacia abbiamo aspettato questo giorno, superando anche momenti difficili. È stato smontato, dunque, un altro tassello utilizzato, con immensa malafede, per creare un’immagine distorta dell’intera comunità. Nessuna ombra accompagnerà coloro che, ingiustamente, sono stati coinvolti. Persone oneste e perbene che per tanto tempo sono state date in pasto alla gogna mediatica».

Alfieri non risparmia stoccate ai politici avversari: «Pseudo parlamentari, oggi fortunatamente caduti nel dimenticatoio, hanno cavalcato il caso rendendosi autori addirittura di interrogazioni parlamentari. Adesso saranno costretti, se hanno una coscienza, a ricredersi clamorosamente e, chissà, a chiedere scusa. L’archiviazione oltre a dare giustizia a tutti noi, riconosce la verità dei fatti. Quella della legge e non delle insinuazioni e dei sospetti, quella oggettiva e non della calunnia, di tanti che hanno posto quotidianamente il proprio impegno per la collettività».

Angela Sabetta

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