L’ordinanza di palumbo 

Acqua razionata: più controlli e multe

CAPACCIO PAESTUM. Utilizzare con raziocinio l’acqua potabile ed esclusivamente per fini domestici, igienici e commerciali. È quanto contenuto nell’ordinanza a firma del sindaco Franco Palumbo, per...

CAPACCIO PAESTUM. Utilizzare con raziocinio l’acqua potabile ed esclusivamente per fini domestici, igienici e commerciali. È quanto contenuto nell’ordinanza a firma del sindaco Franco Palumbo, per far fronte alla grave criticità idrica nel territorio comunale. «In questo momento di oggettiva difficoltà, dovuto al persistere del periodo di siccità che si somma alle ataviche carenze idriche in alcune aree del Comune - dichiara Palumbo - ho ritenuto necessario emanare un’ordinanza che ponesse un freno ad un utilizzo improprio di un bene primario, come l’acqua potabile, per di più se poi scarseggia. Dal nostro canto, ci stiamo impegnando per limitare le criticità e ridurre al minimo le difficoltà per cittadini e turisti, che comprensibilmente manifestano il loro dissenso, ma allo stesso tempo anche noi, come ente, chiediamo un supporto alla cittadinanza affinchè l’acqua potabile sia utilizzata solo per scopi domestici, igienici e commerciali».
Considerata la condizione di grave emergenza, infatti, in cui versa il sistema idrico-distributivo che determina l’impossibilità oggettiva di assolvere i più elementari bisogni igienici e sanitari in quanto la portata idrica dei condotti comunali è ridotta, l’amministrazione comunale ordina a tutti i cittadini di fare uso dell’acqua potabile solo per fini domestici, igienici e commerciali, assolutamente necessari e indispensabili. Inoltre, nella stessa ordinanza, si vieta tassativamente di usare l’acqua potabile per fini diversi, come per esempio l’irrigazione di orti e giardini, per il lavaggio di autovetture, per il riempimento di piscine private. Su quest’ultimo punto, l’amministrazione ha dato mandato di effettuare specifici controlli per evitare sprechi inutili del bene primario.
Per ogni violazione accertata scatterà la sanzione pecuniaria di 500 euro. (a. s.)