Acqua gialla sul litorale, bagnanti allarmati 

Il fenomeno si verifica in determinate ore nei pressi di Varolato. Il sindaco: «Il depuratore funziona»

CAPACCIO PAESTUM. «Una scia che si presenta al mattino e al pomeriggio, in base al movimento delle correnti e si sposta verso sud». Alcuni bagnanti, che sono soliti frequentare il litorale di Capaccio Paestum, segnalano la presenza di strane scie che fanno mutare il colore del mare, in alcune aree prossime al depuratore di Varolato, in determinati momenti della giornata.
Anche qualche giorno fa è stato segnalato il mutato colore del mare, in alcuni punti, nei quali l’acqua diventerebbe giallastra. Il sindaco Franco Palumbo si difende: «Abbiamo uno dei litorali più belli e puliti della costa cilentana - dice - sempre più un attrattore, insieme alle altre straordinarie bellezze che possiamo vantare, per chi sceglie di trascorrere le proprie vacanze nella Città dei Templi». Probabile si tratti di situazioni episodiche, che potrebbero essere legate alle temperature elevate o ad altri fenomeni.
Il dossier di Goletta Verde ha evidenziato che la foce del fiume Solofrone risulta inquinato; nel contempo i dati Arpac presentano però una situazione di mare “eccellente” in tutti e otto i punti di campionamento. Questi dati, uniti ai servizi offerti, hanno fatto infatti guadagnare al mare capaccese la bandiera blu, la quarta consecutiva.
Palumbo promuove poi il depuratore di Varolato: «Il depuratore funziona perfettamente ed è tra i migliori in Italia». Nega di essere indagato nella vicenda del depuratore che, lo ricordiamo, resta sotto sequestro, in quanto sono in corso le indagini della Procura della Repubblica di Salerno: «Contrariamente a quanto qualcuno asserisce, non sono assolutamente indagato in quanto nessun atto mi è stato mai notificato in una vicenda, quella del depuratore, dove sono parte lesa insieme a tutta l’attuale amministrazione comunale. Il sequestro è, infatti, avvenuto per far luce su interventi che sono stati eseguiti dalla precedente gestione amministrativa».
Sulla provenienza dei dischetti, ritrovati in quantità massiccia lungo le coste italiane e finanche in Francia (come evidenziato dal dossier Clean Sea Life) sostiene: «il numero dei dischetti rinvenuti lungo le coste italiane e straniere è di gran lunga superiore a quelli fuoriusciti dal depuratore di Varolato».